È un momento di passaggio quello che sta attraversando Taipei Cycle Show. La pandemia ha assestato un colpo durissimo alla “fiera dell’Est” che però non è stata a guardare e, anzi, ha rilanciato con le edizioni virtuali che hanno sopperito, in qualche modo, all’impossibilità a raggiungere Taiwan a causa delle restrizioni della pandemia.
Nel convegno che si è svolto nel tardo pomeriggio taiwanese, le prime ore del giorno in Italia, si è fatto il punto non solo sulla fiera (che – salvo imprevisti – riaprirà i battenti fisicamente dal 23 al 25 marzo 2023) ma anche sull’industria orientale rispetto al mercato globale e le influenze subite prima dalla pandemia e ora dalla guerra tra Russia e Ucraina.
Sostenibilità
Abbiamo spesso sentito parlare della produzione orientale poco attenta ai temi legati all’ambiente. L’aria – il caso di dirlo – è evidentemente cambiata e gli obiettivi di sostenibilità sono perseguiti con sistematicità dalle aziende orientali, soprattutto dalle più importanti come Giant e KMC che erano al convengo organizzato da Taitra, l’ente che interfaccia l’industria taiwanese con il mondo.
Quello della sostenibilità è un pensiero a lungo termine per un evento, il Taipei Cycle Show che festeggia il passaggio al virtuale con risultati che gli organizzatori hanno definito soddisfacenti. Si è fatta di necessità virtù, il Taipei Cycle Show è sempre stato una finestra aperta sul futuro. Andare in oriente è significato, spesso, dare un’occhiata a prodotti che sarebbero arrivati sul mercato globale diversi mesi dopo.
Con gli equilibri modificati a causa della pandemia si è arrivati a modificare anche l’esposizione orientale.
La bicicletta è un motore verde, ha detto Robert Wu, presidente di KMC, colosso orientale produttore di catene. La spinta verso la sostenibilità coinvolge i processi di produzione ma anche la filosofia aziendale: dallo spreco della carta, ridotto con la digitalizzazione, ai processi produttivi studiati per ridurre le emissioni di carbonio nell’atmosfera.
Con Ken Li, portavoce di Giant, si è parlato di processi per riciclare la fibra di carbonio e le altre leghe e lavorare verso lavorazioni che portino anche a colorazioni meno inquinanti. Lavorare in queste direzione, inoltre, non significa aumentare i costi perché riciclare permette di ottenere processi meno inquinanti e ugualmente remunerativi per le aziende. Molte aziende si stanno trasformando in questo senso, compresa Merida e si spera che sempre più marchi si uniscano a questa tendenza.
Ma come sarà la bicicletta del futuro, si è chiesto James Huang, presidente di Taitra. L’immagine è di una bicicletta elettrica che sottostà a un’intelligenza artificiale che ne possa ottimizzare le funzioni e si integri sempre di più nell’Internet delle Cose (IOT), quindi connessa e “intelligente”. E il futuro andrà inesorabilmente in questa direzione.
Uno degli attori più importanti di questa trasformazione è, ancora una volta, Giant (con tutte le aziende che rifornisce). Il colosso orientale è già molto mirato in questa direzione.
Le nuove tecnologia, la costruzione di una rete di informazioni da condividere nello sviluppo dei processi va anche nella direzione di far crescere la condivisione, quindi il bikesharing e l’utilizzo della bicicletta anche a chi non considerava di usarla e a chi non l’ha mai utilizzata.
Andamento del mercato
Robert Wu ha parlato anche dell’andamento del mercato mettendo l’accento sulla continua mancanza di materie prime che hanno messo in difficoltà la produzione unita alle difficoltà e alle contingenze della pandemia.
Pur considerando la difficoltà dovuta alla grande richiesta, il presidente di KMC ha voluto sottolineare come si tratti comunque di un problema derivante da una cosa positiva: un aumento di richiesta di biciclette anche da parte di persone che l’acquistano per la prima volta, quindi siamo nell’ambito di un mercato che si allarga in maniera importante. Le problematiche, poi, sono diverse per i vari Paesi. Alcuni stanno andando molto bene. Ovviamente si continua a lavorare su diverse prospettive di mercato e con l’obiettivo fisso di arrivare a ridurre sempre di più le emissioni.
Fiducia, infine, sull’evoluzione della pandemia che dovrebbe riportare rapidamente alla normalità il mercato anche per quanto riguarda la manodopera e la catena di approvvigionamento. Ovviamente ci si aspetta anche un livellamento del mercato. Al momento i produttori sono ancora molto impegnati nel ristabilire questo equilibrio.
L’appuntamento è dal 22 al 25 marzo per il Taipei Cycle Show dove si troveranno molte risposte alle esigenze che si stanno evidenziando con la richiesta della mobilità ciclistica e della salvaguardia ambientale. Sull’evento fieristico c’è ottimismo visto anche l’allentamento delle misure anti-pandemia da parte del governo di Taiwan. L’obiettivo di Taitra è proprio tornare a riempire i corridoi della fiera orientale.
13 set 2022 – Riproduzione riservata – Cyclinside
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