Torniamo sui Mondiali di ciclocross 2024 di Tabor; torniamo sulla splendida vittoria nella categoria Juniores di Stefano Viezzi, rivelazione giovanile di questa stagione ’23/’24 di ciclopratismo, lui che ha suggellato con l’Oro conquistato nel fango di Tabor, in Repubblica Ceca, una stagione che lo ha visto grande protagonista in Coppa del mondo nella sua categoria.
Oltre alla performance atletica e alla forza devastante su quel fondo così impietoso, quel che ha catturato la nostra attenzione del successo del friulano è un dettaglio che a noi che sulla tecnica siamo “tarati” non poteva sfuggire: Viezzi ha gareggiato con una bicicletta TCX Advanced Pro, modello di riferimento di Giant per quel che riguarda il ciclocross.
Il telaio adotta il meglio di cui il costruttore taiwanese mette a disposizione in ambito di ciclocross (il carbonio è quello di livello cosiddetto Advanced Grade), ma nella fattispecie del diciassettenne azzurro l’allestimento utilizzato sulle bici usate a Tabor (perché ovviamente ci si schiera al via con più biciclette da alternare al cambio) era con un gruppo non di vertice, in particolare uno Shimano di serie Ultegra. Ricordiamo che dopo il Dura-Ace l’Ultegra è il secondo nella linea della casa nipponica, ma evidentemente svolge il suo lavoro in maniera altrettanto impeccabile anche in condizioni climatiche non facili come quelle viste a Tabor.
Non solo: la trasmissione Ultegra usata da Viezzi era anche di vecchia generazione, di tipo elettromeccanico Di2, ma della serie a 11 velocità, non una “12v”.
Contano solo le gambe e non i materiali? No, affatto; piuttosto conta l’affidabilità di componenti che danno il meglio anche se non sono di ultimissima generazione. E se questo accade tra le categorie agonistiche in cui sono schierati al via atleti formalmente non professionisti questo è ancora più bello, rende ancora più “democratica” la competizione; e da ancor più valore alla splendida vittoria di Viezzi. Complimenti Stefano!