30 apr 2016 – BUONCONVENTO (SI) – Domani si pedala, oggi si passeggia, ma potrebbe essere il contrario, perché l’Eroica Primavera è pur sempre una passeggiata, stavolta in bicicletta, salendo e scendendo dai borghi tra Montalcino e Buonconvento e poi anche un po’ più in là. Un vecchio Fiat 314, fine anni ’60 è la gita organizzata con la firma del Consorzio del Brunello e già ci siamo capiti.
In piazza, a Buonconvento, il mercatino vintage ha i pezzi pregiati di Trevisan. Il collezionista tra i più famosi, stavolta ha portato due novità: la Bottecchia di Faraca del 1982 (ma il cambio è il vecchio Super Record di Campagnolo, prima versione). Carro cromato e adesivo Malvor-Bottecchia a ricordare che era proprio la bicicletta della squadra, con poche modifiche.
…E poi una Wilier Triestina da cronometro. Pezzo più unico che raro: anno ’85-86, ramato classico, gruppo C-Record prima maniera, ma con i freni caliper che i Delta mica piacevano a tutti.
C’è anche una Umberto Dei speciale. È quella di Wesley Hatakeyama. Lui è il Signor Eroica California, che già ha fatto impazzire la costa Occidentale con la sua Eroica. Si aggira per gli stand e si nota più che per la maglia ufficiale proprio questa Dei. Cambio Regina Margherita e, soprattutto, bloccaggi rapidi Campagnolo del 1936. Praticamente il primo modello pensato da Tullio Campagnolo. Il risultato di quel “c’è da cambiare qualcosa di dietro” che portò Tullio ad intuire il bloccaggio rapido con levetta che agisce sull’eccentrico. Materiali e geometrie leggermente diverse, ma è lo stesso principio che usiamo ancora oggi sulle biciclette dei corridori.
Non solo bici. L’Eroica Primavera diventa anche una sfilata di ammiraglie. Le due Peugeot parcheggiate nel piazzale riportano al seguito delle corse di qualche decennio fa. Compresa la 504 giallissima dell’assistenza Mavic, uno degli sponsor dell’evento di oggi.
Tutti gli sponsor si sono dati da fare per portare qui le versioni vintage dei loro prodotti. Da Elite che ha rifatto la borraccia in alluminio (e non poteva mancare il portaborraccia da manubrio) a Continental che ha realizzato una confezione “eroica” per le proprie gomme. Poi Bianchi e Santini, che ha fatto le maglie tutte diverse per ogni edizione dell’Eroica (e sono sempre di più).
Sera, tempo di sedersi a mangiare. Il Rosso di Montalcino con l’etichetta dell’evento benedice e protegge. Le biciclette nelle vetrine (c’è un concorso dedicato) fanno di Buonconvento il centro del mondo della bicicletta vintage, per qualche giorno. Se poi trovi un appassionato che si chiama Paolo Bianchini, erede delle cantine Ciacci Piccolomini d’Aragona, che ti fa strada e sostiene un bel progetto, vuol dire che hai fatto centro. Che qui col vino non scherzano mica. Nemmeno con la passione per la bicicletta a ben vedere. All’interno della cantina c’è una collezione di bici d’acciaio e maglie di lana da fare invidia. “Sapori di una volta” li chiamano. Tanta passione e, per le aziende del settore, diventa anche un nuovo tipo di marketing, perché affianco a tanti tubi d’acciaio si continua a cercare e a pedalare con l’ultima novità. Magari in carbonio, magari col cambio elettronico. Chi segue il vintage, trova clienti anche per i prodotti più moderni e viaggia con una marcia in più.
È il momento di tornare a dormire, a Buonconvento. Le ultime chiacchiere accompagnano verso casa. Fanno da contorno le vetrine a festa e a bici. Un po’ di rosso in circolo. Da queste parti dicono che faccia andare più forte in bici e vai tranquillo, non fa ruggine. Con tutto questo acciaio, in effetti…
Guido P. Rubino