2 lug 2018 – Può dormire tranquillo Chris Froome. Dopo l’esclusione paventata ieri da ASO, la società organizzatrice del Tour de France, stamattina si è pronunciato il tribunale antidoping dell’UCI: il britannico è assolto in merito al caso salbutamolo rilevato in dose eccessiva nello scorso mese di settembre, durante il Giro di Spagna.
ASO voleva rifiutare l’iscrizione di Froome al Tour per il rischio che un’eventuale squalifica successiva potesse mettere in cattiva luce la corsa francese e per il danno di immagine che veniva considerato nel far correre un corridore ancora sotto processo (come come è stato, di fatto, al Giro d’Italia vinto dal britannico).
Dopo tutti questi mesi di disputa legale, quindi, arriva la decisione dell’UCI quasi sul filo di lana, con il Tour che parte sabato.
Situazione risolta quindi? Anche il Giro d’Italia tira un sospiro di sollievo a questo punto. Un’eventuale squalifica riguardante il periodo del Giro avrebbe tolto la maglia rosa a Froome lasciano il Giro in una situazione a dir poco imbarazzante. E salva anche la vittoria alla Vuelta.
Meglio così, allora, per l’immagine del ciclismo.
Peggio così per quella sensazione di due pesi e due misure che rimane un po’ nell’aria. Il ciclismo, almeno nell’immagine più popolare, ha salvato se stesso e questo forse è il bene maggiore.
A questo punto non resta che augurarci che Chris Froome possa regalarci ancora spettacolo così come ha fatto, in maniera fantastica e regolare, al Giro d’Italia. Lo abbiamo applaudito. Lo faremo ancora.
Ammesso che ASO non punti i piedi e voglia rifiutare un corridore che porta con sé il peso della chiacchiera.
GR