11 set 2017 – Penso che qualunque appassionato di ciclismo nel vedere Froome sprintare per vincere la maglia verde abbia voltato la testa dall’altra parte. Il dominatore di Tour e Vuelta che va a prendere un traguardo volante è un qualcosa di forse mai visto. Difficile capire il significato di tale gesto.
Economicamente, il vincitore della classifica a punti alla Vuelta vince 11.000 euro. Froome, se fosse finito secondo, avrebbe comunque incassato 5.000 euro. Con la vittoria in classifica Generale Froome ha assicurato al suo team 150.000 euro di incasso, che quasi sicuramente lascerà interamente ai compagni e allo staff. A questi si aggiungono anche 5.500 euro per il terzo posto nella classifica a squadre e gli svariati premi giornalieri per le classifiche di tappa.
A conti fatti quindi con questo sprint Froome ha guadagnato 6000 euro in più, che quando sarà spartito fra massaggiatori, meccanici e compagni di squadra equivarrà circa a 600 euro a testa. Impensabile quindi che abbia fatto questo per una cifra così trascurabile nel montepremi generale.
Quindi perché andare a fare il annibale di una maglia, che comunque lui non poteva nemmeno vestire perché già vestiva quella più importante? Mi tornano in mente le parole di Eddy Merckx, quando è stato paragonato a Froome per numero di vittorie alle grandi corse a tappe. Merckx ha risposto che a Froome mancano solo qualche Roubaix, 7 Sanremo e altre 300 e passa vittorie per essere uguale a lui. Perché il Cannibale vero non vinceva i traguardi volanti.
Stefano Boggia (www.daccordistore.it)
Francamente poteva risparmiarsi quello sprint, che non aggiunge niente al suo valore atletico, semmai gli toglie qualcosa in fatto di simpatia (…che già non ne ha da vendere).