26 lug 2018 – Se la trama di questo Tour de France l’avesse scritta un romanziere forse non gli sarebbe riuscita così fantasiosa.
Al termine di questa tappa insolita di 65 chilometri che hanno cucito addosso a Thomas la maglia gialla ancora di più ne abbiamo viste di tutti i colori. Sperando che siano finite.
La prima battuta è quella di Greipel, ritirato, che però controlla ancora i suoi diretti avversari, seppure dalla poltrona di casa. A detta del velocista della Lotto pare che il francese Demare abbia scalato l’ultima salita un po’ troppo veloce. Solo 9 minuti in più rispetto a Quintana. Troppo pochi per un velocista senza velleità di far bene in una tappa come questa. Il tempo massimo è sempre in agguato e l’esortazione di Greipel, di fare attenzione al gps che i tutti i corridori hanno è un atto d’accusa vero e proprio contro il velocista francese che già in passato era stato accusato di farsi trainare dall’ammiraglia in salita (qualche corridore lo accusò anche in occasione della Sanremo vinta).
AGGIORNAMENTO: nella mattina di giovedì (giorno successivo) Greipel ha cancellato il tweet e si è scusato con Demare perché, a quanto pare, i tempi calcolati non erano esatti.
Il tempo di leggere il curioso “tweet” di Greipel che arriva un’altra notizia. Froome, nel ritorno verso il bus, facendo al contrario l’ultima salita, è stato spinto a terra da un gendarme che, evidentemente, lo ha scambiato per uno del pubblico per cui, in quel momento, vigeva il divieto a risalire in bici proprio per dare la precedenza ai corridori. Con Froome, vediamo nelle foto, anche la sua guardia del corpo che lo segue sempre e che avevamo già documentato. Stavolta per lui c’era pure una bicicletta (lo avevamo visto correre a piedi in altre occasioni ma qui sarebbe stato davvero troppo).
Froome is alive! @esciclismo @CiclismoInter @RadioMARCA @ProCyclingStats @sergi_lopezegea @BorjaCuadrado @Ciclismo2005 #tourTVE pic.twitter.com/sxqoGUEQ0Z
— Albert Secall (@albertsecall) July 25, 2018
Notizie rocambolesche insomma e la gendarmeria che, dopo aver spruzzato spray al peperoncino e lacrimogeni per liberare la strada da una manifestazione, non accorgendosi che avrebbe devastato anche i corridori, si fa segnalare ancora per eccesso di zelo e impreparazione (la foto d’apertura è di Albert Secall).
Lo avevamo scritto ieri, lo ribadiamo ancora. C’è da rivedere qualcosa, ché la corsa più importante del mondo sta diventando una barzelletta.
GR
Tour 2018 – Sicurezza dei corridori e Froome con la guardia del corpo