19 lug 2019 – Sul palco ci sale per indossare la maglia a pois, ma Andrea Bagioli (Colpack) non è del tutto felice di come sta andando questo Giro della Valle d’Aosta. Tappone lungo di quasi 180 chilometri ma la media la dice lunga sulla durezza del percorso: 34,136 kmh.
Il vincitore di tappa è il luxemburghese Michel Ries (Kometa), la maglia gialla se la prende il belga Mauri Vansevenant (Efc) un figlio d’arte con il padre e la madre ad abbracciarlo sul traguardo di Champoluc. La vera sorpresa della giornata è però Santiago Buitrago, podio, terzo gradino. Il ragazzino viene da Bogotà, se lo è portato in Italia il diesse del Team Cinelli Francesco Ghiaré su segnalazione di un ex pro, Paolo Alberati (giornalista, scrittore con laurea su Gino Bartali, comparsa in TV nel film dedicato al campione di Ponte a Ema, e procuratore di un nutrito mucchietto di atleti sudamericani).
Buitrago ha solo 19 anni e il sorriso timido di chi si trova ancora un po’ spaesato in questa Italia dove vive in un paesino arroccato in salita, San Leolino (Arezzo) a due passi da Mercatale Valdarno. Ḕ uno che parla poco Buitrago, ma sale e attacca per conquistarsi un passaporto (il prima possibile) nel mondo dei pro. Il Valle d’Aosta l’ha preparato a puntino, provando e riprovando le salite più importi e per lui, c’è da scommetterci, Giro è appena cominciato.
Tra poche ore la tappa più dura, quella che sfocia in Svizzera sul circuito che tra un anno ospiterà i Mondiali e il più preoccupato è Kevin Inkelaar (Groupama, maglia bianca a punti e in classifica generale quinto a 9’18” dalla maglia gialla). Dice: “Domani, ci saranno 4,400 metri di dislivello e non ci saranno, a differenza di oggi, tratti lunghi di spostamento tra una salita e l’altra. Spero sia la mia giornata. Corro per un successo di tappa”. Per il lussemburghese Ries, invece, il traguardo di Champoluc è la resurrezione. Dice: “Sono caduto al Giro delle Asturie e mi sono rotto la clavicola. Sono stato fermo per sei settimane e ho ricominciato ad allenarmi a giugno”.
I sopravvissuti della Avas Antagnod-Champoluc sono 86 (129 partenti di martedì, tra i ritirati illustri, il colombiano Einer Rubio che ha abbandonato la gara giovedì pochi chilometri prima del traguardo del Gran Paradiso). Dopo 70 chilometri di gara in fuga sono in 19: Lopez Perez e Oldani (Kometa), Hindsgaul Madsen (nazionale danese), Mugisha e Battistella (Dimension Data), Pena Molano (Beltrami), Bagioli (Colpack), Huys e Vereecken (Lotto), Petrucci e Scaroni (Groupama), Monaco e Rigollet (Casillo), Cassarà e Garibbo (Palazzago), Heidemann (Herrman), Ghigino (Team Cinelli), Didier (Haute Savoie) e Donovan (Wiggins). Battistella si fa vedere con un allungo. Il gruppo tergiversa fino ad avere un ritardo di oltre 4 minuti. La salita deve arrivare, è lunga e durissima. Champremier: 9,4 chilometri, media al 10% e punte del 14%. Ed è la rivoluzione. Se ne vanno in tre, Hindsgaul Madsen, Huys e Cassarà, Donovan insegue a 28”, mentre Oldani, Bagioli e Monaco sono a 42”. La maglia gialla Jeremy Bellicaud (Bourgogne) accusa e perde già oltre due minuti. Ḕ il momento di Bagioli che attacca. Si aggiudica il GPM con alla ruota Huys, Cassarà, Oldani (46”), Mugisha (1’40”), Monaco (1’45”). La discesa è tecnica. Cassarà si stacca e farà poi coppia con Scaroni in un raro tratto di pianura con vento contrario. Si sale verso Emarese, salita di 11 chilometri al 7% con punte al 16%. Impegnativa insomma. Sisono già percorsi 147 chilometri. La maglia gialla è in seria difficoltà e va su del suo passo. Davanti è bagarre. Il Gpm se lo aggiudica Parra Cuerda (Equipo Lizarde), seguito da Bagioli e Huys. Buitrago si trova a 1’20 con Hailemichael (Dimension Data). Un breve tratto di discesa e inizia subito il Col de Joux. Parra Cuerda si aggiudica anche quel Gpm con Bagioli, Huys e Inkelaar a ruota. Mancano quindici chilometri al traguardo di Champoluc. La strada continua a salire. Negli ultimi otto chilometri Inkelaar e Ries attaccano. Bagioli entra in crisi. Degli italiani si salva solo Filippo Conca (Biesse Carrera) che chiude in decima posizione a 58” da Ries. Sorride Van Gils felice del suo secondo posto e la Lotto piazza anche Van Wilder (sesto). Inkelaar fa gruppo con Lopez Perez, Van Wilder, Hailemichael e Vansevenant che con l’ottavo posto si guadagna la maglia gialla. In classifica generale l’ex leader Bellicaud scende in quarta posizione a 8’10” dal Vansevenant.
Un Valle d’Aosta difficile. Era stato annunciato e mantiene le promesse.
@lorenzacerbini