22 mag 2016 – Arancione di nazionale e di capelli, Steven Kruijswijk (nella bella foto di Luca Bettini/Bettiniphoto) ha già ucciso il Giro? Se finisse oggi sì e non solo perché è in Maglia Rosa, ma perché ha dimostrato di averne di più di tutti al momento. Ieri ha tenuto benissimo i primi, oggi non ha vinto per qualche centesimo di secondo nei confronti di Foliforov (a proposito, si rinnova il dubbio di cui avevamo parlato in questo articolo, anche se in questo caso in ballo c’è “solo” la vittoria di tappa). L’unica speranza per gli avversari è che possa avere qualche cedimento. Oppure bisogna organizzarsi. Di fatto il punto debole di Kruijswijk è la squadra che scompare quando si sale e lo rende potenzialmente vulnerabile ad un attacco ben congegnato. A questo punto si può immaginare anche un attacco corale di più squadre. Potrebbe valerne la pena. Il rischio peggiore di questo Giro è che si possano iniziare a difendere le posizioni. A quel punto sarebbe già finito e certo non ci piacerebbe veder correre solo con la speranza della crisi dell’avversario. Kruijswijk non se lo merita tutto sommato e un campione vince attaccando, non aspettando il cedimento degli altri.
Redazione Cyclinside
Temo che l’attendismo di Valverde e la mancanza di gambe di Nibali stiano spianando la strada ad altri protagonisti…