19 mag 2018 – Esame importante al Giro d’Italia, lo Zoncolan ha una salita così dura da far passare in secondo piano che gli altri Gran Premi della Montagna di giornata che proprio passeggiata non sono state.
Quando inizia sua maestà la salita davanti ci sono Conti e Barbin, con Conti che stacca Barbin che resiste come può ma vede il distacco aumentare inesorabilmente. Sulle prime rampe di salite è Igor Anton a prendere vantaggio e a recuperare anche su Valerio Conti.
Ma i giochi si fanno dietro. A menare il ritmo c’è Poels, della Sky che trova presto in seconda posizione il suo capitano, Froome che pedala storto e strano come sempre ma efficace, come eravamo abituati a vederlo al Tour de France. Dietro a perdere contatto è di nuovo Aru che prova a prendere il ritmo, ma il suo, evidentemente, non è quello dei primi. Non troppo lontano anche Dumoulin che dopo aver perso un po’ ritrova il passo dei primi col suo ritmo regolare.
Una volta che Poels finisce il suo lavoro è Froome ad aumentare il ritmo con la sua agilità che fa male a tutti e stacca subito Pinot dai migliori. Un paio di curve alza ancora il ritmo andando via tutto solo ai quattro chilometri dal traguardo.
Dietro rimangono Yates, Pozzovivo e Lopez con poco dietro Dumoulin e Pinot. Ai tre chilometri dal traguardo parte anche Yates che accelera e lascia sui pedali Lopez e Pozzovivo che a breve si stacca pure dal corridore dell’Astana.
Gli ultimi chilometri sono un testa a testa tra Froome e Yates che recupera lentamente. L’ultimo chilometro è una doppia cronoscalata tra i due britannici che escono vicinissimi dalle gallerie. La resistenza di Froome alla rimonta di Yates è da applausi. Froome resiste, stringe i denti e soffre da matti. Lo Zoncolan è definitivamente suo. Di poco, ma tutto meritato e qui pochi spicci di sei secondi su Yates sono comunque un segnale fortissimo per tutti. E pensare che avevamo pure pensato che fosse sul punto di ritirarsi. Tanto di cappello.
Dietro Pozzovivo si porta al terzo posto dopo aver ripreso Lopez. Dumoulin arriva a 37 secondi. Sofferente e affaticato anche Carapaz che lascia due minuti in classifica generale sullo Zoncolan. Per Aru la sconfitta conta due minuti e 22 secondi che taglia il traguardo sfinito.
Redazione Cyclinside