Sembra paradossale doverlo spiegare. Come se si ipotizzasse che le borse e gli accessori comprati da venditori ambulanti occasionali e fuorilegge possano essere identiche ai modelli firmati in vendita nelle boutique con qualche zero in più nel prezzo.
Perché è questa l’idea che serpeggia andando a leggere alcuni commenti online riguardanti il falso nel mondo delle biciclette di alta gamma. In particolare per alcuni marchi. Un fuoco su cui soffia, evidentemente con profitto, chi ha interesse a dare per credibile una baggianata del genere.
Bene, mettiamocelo bene in testa: i telai falsi, quelli provenienti dal mercato grigio, parallelo o chiamatelo come volete, non hanno niente a che fare con quelli originali e a prescindere dal marchio che portano su e, anche questo continuiamo a sottolinearlo, prima ancora che agire in maniera illegale si tratta di mettere a repentaglio la propria sicurezza.
In questi mesi ne abbiamo lette di tutti i colori. Ma alcune notizie arrivano anche dall’ambiente, i soliti ben informati che provano a spiegare che ci sono fabbriche fanno un surplus di lavorazione e lo immettono sul mercato a prezzi più bassi. Ma c’è anche chi si vanta di imitare così bene da.. fare meglio.
Piedi a terra e attenzione:
Un telaio non è solo figlio del marketing. Un telaio di alta gamma è frutto di studi, che costano, di materiali di prima scelta, che costano, di lavorazioni particolari che richiedono tempo – e costano – e il risultato, infatti, è di pregio. Poi ci sono i controlli di qualità, i test: costano anche questi.
Al di là di pesi e valori di rigidità che evidentemente non tutti sono in grado di comprendere se si fanno certe confusioni (in effetti alzare una bicicletta e valutarne il peso è solo un aspetto, il più facile, da valutare. Scelte geometriche e costruttive, rigidità e comportamento su strada, evidentemente, non sono così alla portata di tutti se non si distingue un originale da un falso).
Vero: anche il marketing costa, come per tutti gli altri prodotti, così come mettere in piedi una catena produttiva mirata e differenziata per i diversi paesi. Con previsioni di mercato da azzeccare e tutti i rischi che questo comporta e di cui occorre tenere conto. Tutti costi di cui chi produce merce falsificata non si cura. Chi produce telai o componenti falsi ha anche un altro risparmio: quello dei test di sicurezza. Magari si risolve il problema aggiungendo più materiale nei telai in carbonio. Se l’originale ha 10 strati sul movimento centrale ma posizionati in un determinato modo da mani esperte, un falso può metterne anche di più, oppure no. Tanto chi controlla?
Se un telaio falso si rompe non ci si può rifare su nessuno, nessuna assicurazione copre il danno e anzi si innesca una catena di responsabilità che non dovrebbe far dormire tranquilli quelli che il telaio lo hanno prodotto, rivenduto, rifilato a qualcuno più o meno consapevole di cosa stava acquistando.
Falso è diverso
Se quanto scritto fino a qui può essere già letto su queste pagine è quanto stiamo per dirvi che aggiunge un tassello in più. Un telaio originale non ha niente a che fare con un falso.
Sapete come fanno le aziende a valutare anche a distanza un telaio falso? Semplice: ne conoscono tutte le dimensioni. Perché gli stampi dei telai falsi, per quanto precisi, non lo sono in assoluto (altrimenti avrebbero costi insostenibili per chi segue questa via). Dimensionamenti errati e approssimativi sono già un pericolo perché vanno al di fuori del progetto iniziale e il comportamento del materiale non è conseguenza di uno studio (il carbonio ha caratteristiche particolari che variano molto da come viene preparato) e permettono di capire con certezza la provenienza ufficiale o meno di un prodotto. Piccoli segreti che le aziende non dicono, ovviamente, per non dare vantaggi ai falsari, ma che permettono di stabilire inequivocabilmente cosa si ha sotto mano.
Insomma, se ancora ce ne fosse bisogno sono proprio questi dimensionamenti a fare la differenza tra l’essere sicuri di un prodotto e affidare la propria incolumità a chi non si fa scrupoli di andare contro la legge. Perché, lo abbiamo detto e lo ripetiamo, le conseguenze di lavori fatti male, in questo caso, sono tutte a rischio per l’utente e piuttosto che avere una brutta imitazione è meglio avere un originale più economico ma perfettamente sicuro.
Redazione Cyclinside
Buonasera,mi complimento per l’articolo molto esaustivo e che non lascia alcun dubbio sulla bontà dell’originale e sulla sua sicurezza,tutto ben argomentato,tutto giusto ma c’è sempre un ma,sarebbe bello poter vedere i video di come vengono costruiti i telai in carbonio,dando per scontato quelli di alta gamma dove si potrebbe mettere la mano sul fuoco ma i telai entry level quelli che non sono fatti tutti di carbonio,per capirci quelli con una percentuale di resina o aramide,ecco,quelli dove vengono costruiti e da chi? Grazie e buona serata,ciro cozzolino.
Il problema a perere mio è che anche i telai originali sono costruiti con delle resine epossidiche che catalizzano a pochissimi gradi circa 80 e perciò non pure,li sfornano in pochi minuti ed au grossi marchi costano poche centinaia di euro e questo è un dato di fatto che tutti conosciamo. Come lo è che il made in italy vero non è tutelato per nulla poiché basta che il valore della lavorazione fatta in italia sia superiore del 70%, questo vuole dire che se il grosso marchio fa fate il suo telaio in china o taiwan e lo paga massimo 200 dollari se poi lo fa verniciare in italia dove la verniciatura come minimo gliene costa 300€ e poi lo confeziona ecco che il gioco è fatto e posso mettere che il telaio è fatto in italia, io telai ne riparoho tanti e tutti originali e i materiali quasi sempre sono molto scadenti, poi magari sono sufficenti per il settore ciclo ma scadenti di fatto.
L’errore che vedo fare spesso, Sergio, è generalizzare. Ci sono telai più economici che vengono realizzati rapidamente, ma altri sono comunque più laboriosi e hanno costi di produzione più elevati. Poi ci sarà anche chi fa molto ricarico su telai scadenti (in passato c’è stato) dando la sensazione che sia tutto così.
Infine non bisogna fermarsi a valutare il costo solo della produzione. Il prezzo di un telaio finito lo fanno anche tanti altri passaggi che non possono essere trascurati.
Salve,fino a 2 anni fa, e per oltre una 10 di anni ho importato materiale in carbonio dalla Cina. Non ho mai avuto alcun problema, in 2 ( e ripeto solo 2 occasioni in 10 anni) due prodotti difettosi, MI SONO STATI SOSTITUITI IN GARANZIA !!! Cercare aziende serie, che producono con materiali ottimi, prodotti di livello ( sicuramente non al livello di aziende TOP) è stato quello che ho fatto negli anni, a parer mio, anche riuscendoci molto bene. TUTTI i Cellulari, PC, Condizionatori,TV, Abbigliamento, Scarpe, ed altro ancora, sono prodotti in Cina, con materiale prodotto in Cina, e con manodopera Cinese, quindi, non facciamo di tufta un erba un fascio, e non mettetevi nelle ccondizionid dover PER FORSA PRENDERE LE PARTI dei produttori nostrani, che al 90% producono in Cina, con materiali prodotti li e conmanodopra Cinese. Unsaluto a tutti. ,
Credo che comunque il problema del ricarico sia importante e da non trascurare. Le aziende nel mercato italiano giocano sul fatto che la gente vuole a tutti costi dei telai top level e sparano dei prezzi difficilmente giustificabili con la ricerca e lo sviluppo del prodotto oppure con il marketing pur strano ed estremo che sia.
Attualmente possiedo una super Six evo perché l’ho ritenuta l’unica bicicletta con un prezzo quanto meno abbordabile, montata sram force e con ruote carbon non ho superato le 4000 euro. Com’è possibile che tutta la concorrenza parta da almeno mille euro in più per un pari allestimento???
Mi direte che finché ne venderanno avranno il diritto di praticare il prezzo più opportuno, comunque anche se sono estremamente contrario al made in china, sono felice di leggere tramite questi articoli che le case costruttrici si preoccupano della contraffazione!
salve ragazzi sono un meccanico da parecchi anni e ne ho visto di tutti i colori io collaudo gareggiando su strada,mtb,e ciclocross e i 3 telai sono cinesi e dopo 9 anni sono ancora perfetti e performanti,ricordo ai signori novita’ che la mtb e’27,5 un saluto a tutti e ricordo che sta’ad ognuno di noi decidere se risparmiare o no…
il problema è la contraffazione!!! capitelo!!
non si può applicare un nome o un marchio ad un prodotto che non lo è o non ne fa parte!!!
per molti probalabilmente è più importante apparire che essere….”vorrei ma non posso”
saluti
Io penso che ci siano telai no brand fatti in China validi, basta cercare accuratamente il produttore.
Per il resto credo che tutti i grandi marchi usano mano d’opera Chinese e poi caricano oltre il triplo.
Nel momento in cui telaio viene fatto bene, quindi progettato, realizzato e controllato (soprattutto) per bene, i costi salgono. Non si scappa. Fare in Oriente, poi, non vuol dire stessa qualità. Questa può variare molto ovviamente. E con la qualità il costo finale.
Buongiorno a tutti e buona Domenica potrei sbagliarmi ma dopo 7anni che pratico off road sono piu che convinto che la maggior parte dei telai vengono prodotti in China e cio non significa che sono scarsi xcge prima del made in China c e un progetto aziendale creato e ricontrollato da chi di competenza delle varie aziende che poi verranno a etichettare il proprio nome quindi studi geometrici ecc x quanto riguarda telai monoscocca,poi invece esistono le lavorazioni del fasciato esempio:TITICI,RDR,KENTO SARTO Che a parer mio malgrado siano telai la maggior parte su misura ma I migliori in assoluto xcge x farne uno ci vogliono 20giorni di puro lavoro dettato da accurate geometrie ,poi e vero tutto dipende anche da noi ciclisti che cadiamo sempre nella piscopatia di avere sempre il top e buttare sempre soldi l unica cosa migliori e accontentarsi tanto il mirale della favola devi avere sempre le gambe grazie a tutti
Bisogna capire se chi fa un commento pro o contro il telaio “taroccato” ha un qualche interesse nella cosa.Ho un amico che si comprò il top di un noto costruttore italiano da un rivenditore importante,bene,dopo un anno circa,le ruote in carbonio a contatto con i freni “saltellavano” entrambe.Il mio amico le diede al rivenditore e dopo circa 1 mese gli furono tornate”nuove”. Peccato che furono solo risistemate,tanto vale che allo scadere dei due anni dovette gettarle. Si formò una crepa sul movimento centrale che il rivenditore disse essere purtroppo una costante su quel genere di telai.Morale dovette rivendere per quattro soldi una bici pagata (parliamo di 8 anni fa)) € 6300.Comprò poi,4 anni fa,una bici cinese interamente in carbonio montata Dura Ace 11 v.manuale,che ha tutt’ora,e di cui è felice proprietario spendendo tra bici ruote in carb. da mm.55 e gruppo completo € 3700.La morale tiratela voi….