27 lug 2019 – Si prepara ad andare in scena questa domenica la settima edizione del Gran Sasso Bike Day, una giornata “a traffico zero di montagna” dedicata alla mobilità alternativa ospitata dall’omonimo celebre massiccio abruzzese.
Una domenica, badate bene, per molti aspetti impegnativa: sono oltre i mille i metri di dislivello da superare e in qualche tratto anche con pendenze importanti. Ma è il bello di questo evento che, come pochi altri in Italia, ha scelto di valorizzare una salita importante, un ambiente speciale, un tracciato mitico, con una formula abbastanza simile a quanto già visto con il Sellaronda Bike Day, il Montegrappa Bike Day e le varie giornate dello Stelvio e del Gavia.
Quasi un “club” ristretto, insomma, di grandissimi attrattori di ciclisti che possono essere sportivissimi ma, allo stesso tempo, affiancati da genitori, amici, moglie e figli in ebike, in grado così di condividere la propria passione anche di fronte a uno sforzo significativo, ma con facilità e varie alternative. Ad esempio in questo caso, per salire o scendere, c’è addirittura un impianto di funivia, che porta su e giù da quota 1.130 metri a 2.230, esattamente dalla partenza all’arrivo: serve a chi volesse evitare uno dei due sensi per comodità, necessità od opportunità.
Una rara occasione per celebrare la bicicletta nell’Italia centrale, sulla vetta che in quanto ad altitudine, al di sotto delle Alpi, è seconda solo all’Etna. Da Fonte Cerreto a Campo Imperatore, insomma, migliaia di ciclisti sono invitati a partecipare a questo evento che di anno in anno cerca di crescere e offrire sempre più contenuti interessanti. Nota per lo sci, la zona di Campo Imperatore ha molto da dire nel trekking quale cuore del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, potendo contare fra l’altro sull’altopiano più alto dell’Appennino centrale.
Tanti la ricorderanno però anche come tappa particolarmente dura nel finale di ogni volta che è passato il giro d’Italia: nel 2018 fu conquista di Yates ma, fra le altre, si ricorda particolarmente di una bellissima ascesa con un freddo particolarmente severo di Marco Pantani, che staccò tutti i suoi avversari proprio alla fine in una delle sue imprese più memorabili.
I numeri finora non hanno ancora raggiunto quelli trabordanti degli eventi “cugini” del Nord, in grado di battere la maggior parte delle granfondo italiane ed estere, ma sono proporzionati al territorio e, tutto sommato, hanno patito della sfortuna di non aver trovato ancora condizioni meteo del tutto fortunate, nonostante i tentativi di avvicinare la data al centro dell’estate.
Ma com’è nato esattamente questo evento? Cosa si prefigge di fare? Ce lo racconta direttamente Alessandro Celi, presidente dell’ASD Bike 99 che organizza l’evento: «Il Gran Sasso Bike Day nasce dall’idea della nostra associazione, basata a L’Aquila, allo scopo di far conoscere la montagna del Gran Sasso d’Italia a tutti gli appassionati di bicicletta e non solo. La chiusura della strada al traffico veicolare durante la giornata della manifestazione permetterà di far godere al meglio ai partecipanti della bellezza e autenticità della montagna con i suoi suoni naturali, odori e panorami.
La salita è una classica del ciclismo appenninico, lunga e dura solo nel tratto finale. Il paesaggio lunare di Campo Imperatore (definito da alcuni il Piccolo Tibet) è spettacolare.
I più competitivi potranno sfidare idealmente il mitico e indimenticabile Marco Pantani sui 27 km di ascesa. Il Pirata, nel giro d’Italia del 1999, impiegò appena 53 minuti e 50 secondi per compiere l’impresa.
La vista dalla fine della salita, con il Corno Grande (vetta più alta dell’Appennino) sulla destra offrirà di certo il miglior ristoro dopo la fatica. Un modo per valorizzare le montagne e il turismo sia invernale che estivo. Un modo che va controcorrente di fronte all’immobilismo di tanti e che punta solo ed esclusivamente alla promozione e allo sviluppo del territorio. Come associazione che non ha scopro di lucro, Bike99 si offrono come promotori del Gran Sasso, sperando che la loro voce possa estendersi sempre a più associazioni ed enti.»
Degni di nota i contenuti della giornata, che iniziano in realtà dai non pedalatori: il programma prevede infatti un affiancamento di un evento del CAI in una prima partenza mattutina di escursionisti che si cimenteranno sull’ “Anello del Garibaldi”. Si tratta di un’iniziativa pregevole che valorizza in particolare la chiusura delle strade: meno rumore per tutti, quindi un’occasione in più per godere della natura in un ambiente ancora più preservato, almeno per un giorno all’anno! Prima della partenza ufficiale, poi, segue una pedalata di gruppo organizzata da 110 chilometri e il primo Gran Sasso Vintage Bike Day, a cura di Cicli Ricci che, fra l’altro, cura anche il ristoro di Campo Imperatore.
Lungo i 27 chilometri il paesaggio un po’ “lunare” non c’è molta ombra (visto che la vegetazione si interrompe dopo i primi 100 metri di ascesa) ma un gran bel paesaggio da guardare, arricchito, per chi volesse mettersi alla prova, da quattro “checkpoint” con i tempi segnati da Marco Pantani nel famoso giro del 1999, voluti e realizzati da una compiacente amministrazione comunale in segno di rispetto e ammirazione. Nell’attesa che, prima o poi, si raccolgano i fondi per dedicargli, come già ipotizzato, anche una statua, per mano di un bravo artista locale.
Vista la mancanza di edificazione lungo la strada, ci sarà un punto di rifornimento circa a metà percorso che, allo scopo di rendere l’evento più “green”, non proporrà più bottigliette di plastica ma, grazie a un’autobotte fornita dalla Gran Sasso Acqua, tutti i partecipanti dovranno far rifornimento esclusivamente tramite le proprie borracce.
Per finire, al pasta party, offerto gratuitamente in collaborazione con il gruppo di alpini locali in località Fonte Cerreto, i partecipanti potranno provare la nuova birra realizzata in cooperazione con un birrificio locale, la B9NOVE, a bassissima gradazione alcolica (2,7%).
Ulteriori informazioni: http://www.gransassobikeday.it
Alex d’Agosta