15 mag 2016 – Giornata di tecnologia cronometrica oggi, al Giro ma, in questo caso, parliamo di un’altra tecnologia: quella dei motori elettrici nelle bici.
Fermi tutti: prima che cominciate a pensare a frodi e ruberie varie vi diciamo subito che non si parla di doping tecnologico in questo caso. È tutto alla luce del sole e ne vediamo il senso. Pedalare con l’aiuto non è il male. Il male, caso mai, è nasconderlo e dire che si va con le proprie forze. Altro discorso.
Un paio di giorni fa nella pagina Instagram di Sram è comparsa l’immagine di un ciclista che pure appare in ottima forma fisica e vestito di tutto punto da corridore, su una bicicletta da corsa… a pedalata assistita. I commenti vanno dalle battute al rifiuto, ma c’è anche chi ne ha capito il senso. E, badate, pedalata assistita non significa pedalare gratis. Non è uno scooter: la fatica va fatta lo stesso, solo si può fare di più grazie all’aiuto offerto da motore e batteria che, a scanso di equivoci sono in bella vista come in una normale ebike da città (il telaio è modificato per accogliere il motore Bosch).
Niente di male insomma, solo un’idea per chi vuole fare di più e godere della bici senza tempo (o voglia) di allenarsi come un professionista.
Redazione Cyclinside