7 lug 2017 – L’immagine di queste prime tappe, escluse due, è il gruppo compatto con i corridori schierati per tutta la larghezza stradale. Situazione perfetta per i velocisti, solita fuga, solito inseguimento, solite strade.
Stavolta l’incognita poteva essere il vento e per un attimo ci abbiamo pure sperato. Negli anni scorsi al Tour il vento ha innescato ventagli e trappole in tappe apparentemente insignificanti, tatticamente, come questa. Niente di tutto questo oggi, anche se i corridori di classifica erano guardinghi sapendo il pericolo.
Nella fuga anche l’italiano Mori, fuori fino a pochi chilometri dal traguardo con altri tre attaccanti che, addirittura, hanno aumentato il vantaggio negli ultimi 15 chilometri per poi essere inesorabilmente risucchiati nel finale a poco più di cinque chilometri dall’arrivo.
Volata lunghissima, un rettilineo di cinque chilometri con vento a favore promette velocità pazzesche, già sui settanta all’ora a tre chilometri dall’arrivo. È il treno della Quick Step, stavolta che imposta bene la volata e Kittel batte Boasson Hagen sul traguardo d’un soffio. Almeno questa è la comunicazione ufficiale anche se il colpo d’occhio aveva fatto credere al corridore della Dimension Data.
Redazione Cyclinside