Succede che non succede al Tour de France. Non l’attacco che tutti si aspettavano per vedere riaperta davvero la corsa – Pogacar non ha perso un colpo, nonostante gli attacchi continui che pure ha rintuzzato. Nemmeno succede che vinca, nella tappa pirenaica, un nome di classifica generale. Ma tanto di cappello a Sepp Kuss e pure al secondo: un inossidabile Alejandro Valverde che appare sempre più brillante di tantissimi giovani.
Bravi a loro, ma per il resto se ne riparla tra due giorni. Ora riposo per uno. L’ultimo “rest day” di questo Tour de France.
Fuga di gruppo al Tour nella tappa pirenaica divisa in due parti. La prima tranquilla, fuga che dilaga a 10 minuti di vantaggio e oltre. Dentro anche Nibali all’assalto finale prima del preannunciato ritiro che dovrebbe avvenire domani, nel giorno di riposo.
Il cambio di marcia nella tappa avviene sulla penultima salita. Davanti c’è la lotta per la maglia a pois, dietro vale per la classifica. Poi c’è il vento a fare scompiglio e fatica con la Ineos – si rivede davanti pure Thomas, che inizia a recuperare – a fare il passo a tutta e poi la discesa da faticare soprattutto per Martin, che si è svegliato stamattina da secondo in classifica e si è ritrovato a faticare a tenere le ruote del gruppo tra vento e curve. Farà peggio sull’ultima salita.
Mentre Pogacar se la pedalava tranquillo è rimaasto però senza compagni di squadra che tengono sì, ma fino a un certo punto e poi si deve mettere lui le cose a posto da solo. Ma non sembra proprio essere un problema al momento.
Dopo la salita a Port d’Envalira la fatica presenta il conto sul Col de Beixalis quando davanti ha fatto la differenza Sepp Kuss, con Valverde a poca distanza mentre dietro il passo è stato quello della Ineos che ha provato a mettere in difficoltà Pogacar con uno scatto di Carapaz, ma non ha gli effetti devastanti che avrebbe voluto. Tant’è che nell’ultimo chilometro della salita a fare il passo è stato di nuovo Pogacar, tanto per mettere in chiaro le cose. Ha rintuzzato facilmente anche un attacco poco convinto di Vingegaard e poi di Uran. Risultato: niente, oppure poco a essere ottimisti. Guillame Martin perde il secondo posto della generale, ma forse non ci aveva creduto neppure lui a vedere come si è staccato in discesa.
Il finale è un testa a tessa a distanza di una ventina di secondi tra Kuss e Valverde, ma la discesa dell’americano è perfetta, senza sbavature e può festeggiare sull’arrivo.
11 lug 2021 – Riproduzione riservata – Redazione Cyclinside