di Guido P. Rubino
Miracolo a Milano è la Sanremo che parte dal Vigorelli. Comune e RCS (organizzatrice della corsa) ritrovano il velodromo magico, quello dei ricordi eroici. Coppi, Maspes, Anquetil, Baldini, chissà se lo sanno i corridori da dove sono partiti, se ci pensano nelle lunghe ore di trasferimento.
Miracolo Vigorelli, abbazia del ciclismo sopravvissuta ai bombardamenti e quasi raso al suolo dall’incuria quando qualcuno pensò fosse più vantaggioso farci altro lì, uniformare la città, invece di lasciarne la santità sportiva. Per fortuna ci fu chi si accorse della bestemmia che si stava realizzando, tutto fermato dai Beni Culturali ad opera di un funzionario coscienzioso e di un comitato (Vigorelli) che non ha smesso di crederci e ora osserva, suo malgrado, dal marciapiede: nessuno ha pensato di invitarli al ciclismo che parte da lì. Ma va bene pure così. La Milano Sanremo è roba da “addetti ai lavori” non per chi gioca con le fixed e salva un velodromo, dicono quelli che sanno di marketing.
Ma, se permettete, non si smette di sognare. Da Miracolo a Milano oggi di sognatori ne sono decollati 167 non sulle scope ma, più prosaicamente, in sella a biciclette e senza il Duomo alle spalle ma giusto dietro alla cripta di Masi, officina di Campioni proprio lì, sotto alla curva.
Tutti in fila, nel tratto cittadino, prima di scatenarsi alla vista del naviglio, col timone verso il mare e la grande avventura di primavera che anticipa giusto di due giorni quella astronomica.
Allineamenti siderali verso l’equinozio e stelle sull’asfalto per brillare pure di giorno. Niente acciaio a luccicare stavolta, ci accontenteremo del brillare del mare, appena dopo il Turchino.
Pronti, via: benvenuta primavera.
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18 mar 2022 – Riproduzione riservata – Cyclinside