30 mag 2016 – Nella bicicletta con cui Nibali ha corso la tappa conclusiva del Giro d’Italia vittorioso non c’era di particolare solo il colore rosa realizzato in una notte e il telaio montato al volo dai meccanici (lo abbiamo raccontato qui). Se guardate nei dettagli noterete che il reggisella ha qualcosa di diverso rispetto al classico componente utilizzato dal siciliano anche nelle scorse tappe. Il tubo del reggisella della bici rosa non è cilindrico, ma dotato di un ispessimento nella parte centrale. Perché?
Si tratta di un componente speciale che Nibali ha testato (come a suo tempo fece Basso qualche anno fa, va detto) proprio nella tappa più “tranquilla del Giro” così da poter fare le valutazioni del caso senza correre il rischio di problemi tecnici. Quello sperimentato da Nibali non è altro che l’ultima versione del reggisella regolabile realizzato da FSA. L’ispessimento di cui abbiamo detto altro non è che la manopola di regolazione dell’altezza della sella e serve, a punto, per fare variazioni millimetriche a seconda delle esigenze di gara.
Se nel mondo della bicicletta da corsa un cosa del genere può apparire quasi un’eresia diciamo subito che un senso potrebbe esserci eccome. Anche se i corridori sono restii, storicamente, a modificare la posizione in sella, poter abbassare di qualche millimetro l’appoggio potrebbe risultare vantaggioso per affrontare una discesa. Soprattutto nelle discese più tecniche la guidabilità della bici ne potrebbe guadagnare parecchio. In mountain bike una cosa del genere avviene regolarmente (si vedano gli articoli di MtbCult.it in proposito) e lì di discese tecniche ce ne sono parecchie. Perché non farlo anche su strada allora? Tanto più che Nibali in discesa è già forte e migliorare ancora potrebbe diventare un’arma micidiale nel prosieguo della sua carriera. Che stia già pensato al Tour?
Pare che lo stesso Eddy Merckx spesso andasse in giro con una brugola da 5 per regolare l’altezza della sella a seconda delle esigenze. Chissà se il cannibale avesse avuto questo componente.
GR
Merckx era solito regolare la sella anche in corsa perché, dopo il grave incidente del ’69 in cui si era rotto il bacino, era rimasto soggetto a indolenzimenti e fitte da sforzo. Allora cambiava l’altezza della sella per cambiare assetto di pedalata e alleviare il dolore.