Performance o comodità? La bicicletta moderna, ma già dai tempi dell’acciaio, si muove tra queste due caratteristiche. Una questione di geometrie, prima ancora che di materiali. Ma cosa fa avere bisogno di una bicicletta di un tipo invece che dell’altra?
È la risposta che dà Merida descrivendo le declinazioni con cui ha concepito la sua Scultura, bicicletta, anzi, prima ancora, telaio di punta del suo catalogo.
Prestazioni o comodità? Scultura e Scultura Endurance sono le versioni della bicicletta che si presentano con differenze geometriche e anche di materiali visto che nelle biciclette moderne anche la lavorazione sulla fibra di carbonio può modificare le caratteristiche di comportamento di un telaio.
A chi serve una bicicletta con delle caratteristiche invece che l’altra? Ovviamente dipende dall’uso e dal tipo di attività che si svolge: serve davvero una geometria impegnativa se non si gareggia? E se si fanno gare lunghe non potrebbe essere comunque più vantaggiosa un’interpretazione “endurance” della bicicletta?
Ecco come descrivono i due modelli direttamente da Merida:
Partiamo dai materiali. Le due soluzioni, sviluppate nei laboratori tedeschi dell’azienda, sono disponibili con differenti costruzioni: Scultura si può avere con carbonio CF5 V oppure in CF3 V, entrambe con le medesime geometrie, mentre Scultura Endurance è a catalogo Italia nella sola versione carbonio CF3.
Analizziamo nei dettagli i differenti approcci, sottolineando che si tratta di millimetri, ma i ciclisti sanno che i millimetri possono fare la differenza sotto tanti aspetti, dalla performance sportiva alla riduzione di un problema fisico (vedi mal di schiena o tendinopatie).
La prima cosa che salta all’occhio comparando le due versioni è che il passo (ovvero l’interasse tra le ruote) nel caso della Endurance è maggiore di 11 millimetri (nel caso della taglia M) che sale a 16 mm se compariamo le due versioni in taglia XL. Questo aumento è dato dalla estensione del fodero orizzontale posteriore (408 mm contro i 418 mm della Endurance) e dalla riduzione di mezzo grado dell’angolo di sterzo (73,5° contro i 73° del modello classico).
«Si tratta di differenze impercettibili al primo colpo d’occhio, ma che al termine di una pedalata di qualche ora possono rappresentare un grosso vantaggio per chi cerca una pedalata confortevole – commenta Dario Acquaroli, marketing manager di Merida Italia – e il mercato italiano sta chiedendo sempre più questa tipologia di bicicletta da strada, soprattutto per chi, negli ultimi due anni, si avvicina al ciclismo e non ricerca un modello prestativo, bensì una bici per uscite lunghe e, come diciamo noi, più tranquille».
Naturalmente per mantenere un corretto equilibrio nelle geometrie del telaio, anche altri elementi sono variati, come il tubo piantone leggermente più lungo (da 501 a 510 mm della Endurance) ma soprattutto il blocco dello sterzoallungato (da 140 mm a 177 mm) per rendere la posizione del ciclista “un po’ più alta” a favore di una minor flessione della schiena.
Infine, altre variabili concorrono a rendere la bici più confortevole, dalla sella al manubrio passando ovviamente attraverso l’adozione di pneumatici larghi: mentre la Scultura è stata disegnata per copertoni della misura massima di 28 mm, la Scultura Endurance può ospitare ruote fino a 32 millimetri.
Geometrie a confronto
Di seguito le geometrie delle due versioni della Scultura. Piccole differenze che si traducono in un comportamento diverso su strada (insieme, ovviamente, alle differenze nei materiali utilizzati).
Ulteriori informazioni: www.meridaitaly.it
18 feb 2022 – Riproduzione riservata – Redazione Cyclinside