di Maurizio Coccia
In fondo oggi appare scontato parlare di bici da corsa endurance, di bici da granfondo o di bici comfort, senza dimenticare che questa categoria, poco più di dieci anni fa, era inesistente: se volevi andare in bici su asfalto la bici era una sola, quella da corsa classica, quella “race”. Punto e basta.
A cambiare le carte in tavola ci hanno pensato dei produttori lungimiranti, primi a serializzare delle soluzioni tecniche che si sono rivelate adattissime per la stragrande maggioranza dei ciclisti che solcano l’asfalto, che con quelle bici potevano andare su tutti i percorsi e farlo con il massimo comfort possibile.
In questo senso uno tra i primi costruttori è stato Cannondale, che nel “lontano” 2007 ha strutturato una piattaforma che si è rivelata perfetta sia per gli amatori, ma anche per i professionisti alle prese con gare particolari, ad esempio la Parigi-Roubaix.
Fotostoria delle Synapse alla Paris-Roubaix
Stiamo parlando della piattaforma Synapse, all’inizio guardata con diffidenza dal pubblico (tradizionalista) dei “roadies”, ma a poco a poco diventata bici apprezzatissima soprattutto dal vasto pubblico amatoriale; la Synapse si è subito imposta come bici comoda, facile da guidare, ma anche bici un pizzico sportiva, giusto per non tradire quel dna racing che è sempre stato proprio del marchio Usa.
Nel 2022 Synapse ha compiuto 15 anni, e il piccolo grande traguardo lo festeggia con la quinta iterazione di questa fortunata piattaforma, una piattaforma che appare notevolmente rivisitata rispetto alla versione fino a ieri in catalogo.
Per una bici ancora più comoda
La nuova Synapse nel video Cannondale
Il cuore della nuova piattaforma Synapse è un telaio in carbonio tutto nuovo, che punta ad incrementare ancor più il comfort per chi è in sella attraverso la doppia strada di una geometria e di tubazioni disegnate ad-hoc: il triangolo posteriore, ad esempio, garantisce la necessaria robustezza grazie ad un volume più compatto rispetto al precedente, ma aumenta l’attitudine ad assorbire gli urti grazie ad uno sviluppo leggermente maggiore che in passato, e grazie a foderi posteriori che assieme al tubo verticale realizzano delle vere e proprie zone di flessione – “flex zone” – che incrementano la capacità del telaio di flettere verticalmente quando si transita sui terreni dissestati.
A detta di Cannondale, la vertical compliance è aumentata di ben l’8 per cento rispetto alla Synapse di precedente generazione. A questo di sicuro concorre anche la configurazione geometrica ancor più “morbida”, con un angolo sterzo e un angolo del tubo verticale poco più “aperti” rispetto al passato.
Da parte loro i tubi abbandonano le forme prevalentemente tonde che caratterizzavano la vecchia Synapse, e prediligono un design più accattivante nel suo essere “spigoloso” e squadrato, che si ispira al design delle top bike da competizione Cannondale SuperSix e SystemSix e che come per queste producono anche dei vantaggi aerodinamici. Servono a poco su una bici appartenente a questo segmento? Forse, ma a livello estetico scommettiamo che piaceranno a tanti.
Ai limiti del gravel biking
Non finisce qui, perché in direzione di un ciclismo che va oltre gli orizzonti della pratica cosiddetta endurance vanno anche la tolleranza coperture che ora arriva fino alla 35 mm di sezione (prima erano 32) e la predisposizione ancor più marcata per il bikepacking, per il montaggio multiplo di potraborraccia e per il montaggio di supporti fissi adatti per grandi avventure su due ruote.
Si sconfina nel gravel biking? E perché no; del resto questa è una tendenza comune per tante bici che nascono come endurance, ma che lambiscono spesso questo popolare segmento attiguo (o meglio dire contiguo) che calca sia l’asfalto che il fuoristrada.
SmartSense, interazione Smart per un ciclismo più sicuro
A completare il pacchetto di novità della nuova Synapse c’è anche l’integrazione con i dispositivi SmartSense: in questo caso più che al comfort si guarda alla sicurezza e lo si fa con un sistema interattivo ed integrato di illuminazione e di controllo radar previsti di serie sulla maggior parte degli allestimenti, tutti quanti gestiti da una batteria/sensore installata alla base del tubo diagonale; attraverso tecnologia Bluetooth quest’ultima dialoga con l’applicazione proprietaria Cannondale App, che permette di gestire e governarne tutte le funzioni e/o le operatività dei tre dispositivi previsti.
Come suggerisce il nome SmartSense è una tecnologia smart, o se preferite altamente user-friendly: il sensore nella batteria permette di attivare le luci appena la bici viene mossa o se si preferisce quando l’applicazione si avvicina alla bici. Inoltre, la batteria può essere facilmente rimossa dal telaio, ed in questo caso è utilizzabile anche come banca di energia.
Nell’era dell’integrazione estrema dei componenti e dei dispositivi, nell’era dello wireless e delle soluzioni nascoste all’interno dei telai vi sembra un passo indietro investire in dispositivi accorpati ma allo stesso tempo esternalizzati rispetto alla struttura della bici? Vi sembra un passo indietro realizzare qualcosa di cablato? È un punto di vista possibile, ci mancherebbe, ma fatto è che una soluzione come la SmartSense di Cannondale appare oggettivamente amica della semplicità d’uso, della fruizione rapida e se volete anche della conversione rapida a bici “tradizionale”, ovvero priva di qualsiasi dispositivo.
Con in più – è questo e l’aspetto più user friendly – la comodità di una batteria e di una applicazione comuni, grazie alle quali dire addio alle ricariche multiple e alla frequente gestione “multitasking” cui spesso obbliga l’impiego di dispositivi multipli e indipendenti gli uni dagli altri.
Sei misure, quattro allestimenti
La nuova Synapse è proposta in cinque misure (48, 51, 54, 56, 58 e 61 cm) e nei quattro allestimenti che elenchiamo.
La versione al top di gamma è la 1 RLE (dove “RLE” sta per “radar, light ed electronic” a ricordare l’impiego di tali dispostivi inclusi nella SmartSense oltre ad una trasmissione elettronica). La bici monta il gruppo Shimano Dura Ace Di2 unito a ruote in carbonio HollowGram 45 SL KNØT e impiega un manubrio HollowGram SAVE SystemBar che instrada internamente i cablaggi. Costa 8999 euro, mentre i colori sono lo Stealth Gray e il Mercury.
Stesso allestimento per la versione LTD RLE, con la differenza che in questo caso la trasmissione è una Shimano GRX. Prezzo di 6999 e Gunmetal Green come unico colore disponibile.
A seguire c’è la versione 2 RLE, con gruppo nuovo Shimano Ultegra Di2 a 12 velocità, ruote Fulcrum Rapid Red 500 e reggisella in carbonio. Costo di 5999 euro e colori disponibili il Cool Mint, il Charcoal Gray e il Quicksand. Da questo allestimento in poi il manubrio è in alluminio e instrada esternamente i cablaggi.
Il quarto allestimento in gamma è quello che Cannondale ci ha inviato per questa presentazione:è chiamato 2 RL: la bici monta un gruppo trasmissione Shimano Ultegra a 11 velocità (sì, avete capito bene, il “vecchio” Ultegra meccanico, che la dice lunga sulle difficoltà di approvvigionamento della nuova componentistica anche da parte dei big brand), ruote Fulcrum Rapid Red 900 gommate con copertoncini Vittoria da 30 mm. Costa 4499 euro e alla bilancia ha fatto segnare 9.25 Kg. È disponibile nei due colori Black Pearl o nel bellissimo Beetle Green che abbiamo in possesso, con la sua tonalità cangiante dal verde al ramato in base a come lo viene a colpire la luce.
Infine, alla base della piattaforma distribuita in Europa c’è la versione 3L, che con la SmartSense include solo le luci: gruppo Shimano 105, ruote in alluminio a basso profilo e colori Jet Black, Purple Haze e Black Cherry. Costo di 3499 euro.
Photogallery: la Synapse che testeremo, la versione 2RL
Ulteriori informazioni: Cannondale Synapse
18 gen 2022 – Riproduzione riservata – Cyclinside