18 mar 2017 – Il Campione si complimenta con Kwiatkowski subito dopo l’arrivo. L’ha appena fregato e dentro avrà le fiamme. Ma quella maglia iridata parla del campione che è, non solo sulla strada. Una volata lunghissima, ha perso lì Sagan la “sua” Sanremo. Bravi Kwiatkowski e Alaphilippe a lasciarlo davanti e a giocarsela nel modo migliore. Kwiatkowski lascia a Sagan qualche metro e si lancia un attimo dopo. Ne prende la scia e lo passa proprio lì. Col colpo di reni di Sagan si toccano in maniera tosta un metro dopo il traguardo, ma ormai c’è solo da stringersi la mano.
Kwiatkowski inizia la stagione in maniera mostruosa: vince la Sanremo dopo il numero formidabile alle Strade Bianche.
La corsa
Fuga classica, stavolta al pronti via. Anzi, tre chilometri dopo. Briciole per una corsa di più di 290 chilometri da sciropparsi tra Milano e il mare. Ci vuole la prima salita a far esplodere la corsa. Non il Turchino che è lontano dall’arrivo, ma la Cipressa sì. Poco prima della prima salita considerata “tattica” in gruppo c’è la volata per stare davanti. Il gruppo si compatta un attimo prima di tornare a esplodere. Ritmo lento, vento contro e media bassa, ci sono molte energie da sparare e il finale promette di essere scoppiettante. Sprint alla base della salita, sprint in cima per fare la discesa davanti. La salita fa fuori quasi subito Mark Cavendish, ecco perché il suo nervosismo in partenza. Vicino a Sagan stonava ancora di più la sua espressione corrucciata. Bella pedalata invece per il campione del mondo e anche per Van Avermaet, seguito dall’ex compagno di squadra Gilbert (che oggi fa da gregario a Gaviria). Si vede anche Tom Boonen davanti a lavorare per il compagno di squadra.
Poggio ad andatura regolare e forte con la Sky a fare il ritmo giusto per Viviani e nessuno si muove finché non allunga Peter Sagan inseguito da Kwiatkowski e Alaphilippe. Esplode finalmente la corsa e Sagan dà spettacolo scattando dalla prima posizione: da campione e inseguito solo da chi ha le gambe. Niente da fare quindi per Gaviria e Viviani che avrebbero sperato nell’arrivo di gruppo.
Il più forte, anche stavolta, è stato Sagan. È stato battuto davvero di poco e visto il finale era quasi impossibile vincere. Avrebbe potuto solo lui. Fortissimo anche solo per quanto ci è andato vicino. Se sei un fenomeno succede anche di perdere così: li hai tutto contro ed è stato battuto da Kwiatkowski, non da uno qualsiasi. Il podio è da applausi ma certo veder partire un corridore alla fine del Poggio, scattando in faccia al gruppo e facendo la differenza è roba che riporta al ciclismo dei fenomeni. In discesa Sagan, Kwiatkowski e Alaphilippe sono fortissimi e infatti incrementano il vantaggio a dispetto di un gruppo che prova a reagire ma sa già di aver perso. Quando tornano sull’Aurelia, dopo aver lasciato il Poggio si sa già che il podio sono quei tre. Applausi. Bella Sanremo (più nel finale) con bei campioni e Sagan è uno di quelli che ne nascono raramente. È lui che innesca la corsa che fino a quel momento era sembrata pure un po’ poco scoppiettante. Ma quando hai un corridore così in corsa il divertimento è assicurato.
Redazione Cyclinside