13 ott 2019 – A conclusione di una stagione estiva ricca di eventi anche inediti, ad Andalo (TN) l’ultima settimana di settembre è andata in scena la terza edizione dei Paganella Bike Days. Un rendez vous a due ruote allegro, diffuso sul territorio, inclusivo anche per donne, bambini e tanti tipi di utenti, pensato per celebrare il successo di una sempre più affermata destinazione per mountain bike di ogni genere, laddove sono già al top nel turismo estivo e invernale per famiglie, festeggiando allo stesso tempo gli ultimi mesi da record per quanto riguarda l’incoming a due ruote.
Ospitato inizialmente prima del début des danses sui sentieri e i tracciati dedicati nei mesi caldi, questo ensemble di giornate focalizzate sul “prodotto bici” nel cuore del Trentino non è certo solo un corollario, ma anzi un grand final, sapientemente distillato, di un calendario di appuntamenti importanti visti nell’Altopiano della Paganella. Dai “Trail Days” (30 maggio – 2 giugno) all’ “Enduro Race Dolomiti Paganella” (7 – 9 giugno) e “Bike Connection Summer” (24 – 28 giugno), fino alla “Transalp” (20 luglio). Giorni di divertimento, condivisione e ovviamente di riding mozzafiato circondati dalle spettacolari vette del Brenta.
Il trionfo della Bike Area Paganella (Andalo, Fai e Molveno) per chiudere il 2019 è servito quindi tramite una full immersion di tre giorni con impianti a pieno regime, prezzi agevolati, iniziative originali sul fronte dell’accoglienza (indimenticabile l’apertura anticipata degli impianti per fare colazione al rifugio La Roda), formazione gratuita da parte dei maestri della Dolomiti Paganella Bike Academy e, non certo ultimo per ordine di importanza, di un sempre più affermato prélude congressuale.
MTB TALKS, l’unico congresso in Italia dedicato alla Mountain Bike – Giunto al terzo anno come l’intera kermesse, questo breve ma intenso dibattito ha trattato un tema di grande interesse con un alto livello di relatori e di contenuti: la Bike Economy delle ruote tassellate, che piace e aiuta sempre di più a far crescere tanto le più gettonate destination montane quanto una pletora di insospettabili o sconosciute località con territori morfologicamente adatti e gradevoli.
Come spiega Luca D’Angelo, Destination Manager dell’Azienda per il Turismo Dolomiti Paganella: «Lo spirito di Mtb Talks è di dare una prospettiva più aperta sulla complessità del prodotto Mtb. Sono stati toccati dei punti decisamente interessanti per gli operatori. L’industria è stata rappresentata dai primi due interventi: con l’occasione sono emerse delle logiche che spesso non collidono con quelle dei territori: una certa “distanza” che dovrebbe spingere i territori a reagire. Sul tema e-bike, si capisce che la bici elettrica a pedalata assistita sta aprendo scenari di accesso ulteriore non solo a “esclusivisti” e pro-rider: un fatto che pone domande anche sui numeri»
Non si ha a che fare ancora con un problema grave di “affollamento”, ma di certo questo fenomeno può portare molte più persone che mai sui sentieri e porre nuove domande ai gestori. Quante sono? Che tipo di preparazione hanno? Le implicazioni sono tante, dalla sicurezza, alla manutenzione, per citarne solo alcune. Tanti gli spunti di riflessione di questo comparto, evidenziati dal Ceo di Bosch eBike Systems, Claus Fleischer: «C’è indubbiamente bisogno di regolamentazione del traffico nei sentieri degli “hotspot” almeno. D’altro canto, il mondo è davvero grande e le e-Mtb ci aspettiamo che aprano tantissime nuove opportunità», quindi certamente di esplorazione e scoperta di territori anche poco conosciuti.
«Riguardo alla qualità realizzativa – continua D’Angelo – non vi è più dubbio che non si possa più improvvisare. I sentieri devono costituire l’infrastruttura principale di un prodotto su cui costruire un’offerta turistica. La Mtb infatti ormai è una “cosa seria”, non è assolutamente un “prodotto secondario”. Necessita di specializzazione nelle professionalità coinvolte a tutti i livelli (management turistico, trail building), che devono conoscere molto bene quel segmento in particolare».
Il bello di questo appuntamento è che non sono stati presentati solo casi virtuosi. Un rappresentante del Tagernsee, regione turistica bavarese dal potenziale elevato in generale, ha raccontato le proprie difficoltà di crescita nelle due ruote. È una regione “alpina” a solo mezz’ora di auto da Monaco, dai numeri notevoli dal punto di vista dei visitatori ma, già cominciando dal terreno a disposizione, non è particolarmente eccitante nel dislivello: si arriva a un massimo di 500 metri. E i “problemi” non finiscono qui: da tempo provano a fare bike park e zone esclusive per la Mtb, ma hanno grandissime difficoltà di accesso ai sentieri sopratutto dal punto di vista amministrativo e, non da meno, incontrano altri tipi di opposizioni allo sviluppo da noi forse mai udite. Una su tutte, il club alpino tedesco vieta di ricaricare le batterie alle e-bike nelle proprie strutture, “castrando” tutta una serie di aspettative negli utenti.
Nel pregevole intervento della Bike Connection Agency di Giulio Neri e Simon Cittati, l’accento è stato posto sulle difficoltà e necessità di adeguamento delle destinazioni alle novità dell’industria e della tecnologia. I due esperti sostengono infatti che «i cambiamenti della bike industry inducono gli operatori ad adeguarsi: percorsi, attrezzature, stagionalità devono adattarsi all’evoluzione di mezzi e discipline. Un esempio concreto: con le E-MTB in bike park si necessitano punti di ricarica e anche maggiori possibilità di percorsi in salita. Tuttavia bisogna prepararsi a gestire il fatto che arrivino in bike park persone con minor esperienza e preparazione tecnica e atletica non sempre adeguata». Molto ricca, poi, l’esposizione di tutti i “casi” dove il turismo e la bike industry si concretizzano costruttivamente: le grandi competizioni, i festival da 2 a 7 giorni e varie forme di partnership a lungo termine (noleggi, demo center, branding).
Sul fronte DPB invece i riscontri sono particolarmente positivi e ottimistici. La storia di questa destinazione nel mondo Mtb è recente, ma d’altra parte è cresciuta con rapidità potendo contare su un territorio e una comunità particolarmente accoglienti e preparati alle novità. Il comprensorio inoltre offre diversi impianti di risalita con panorami particolarmente vari e spettacolari: dalla Roda si ammira la maestosità del Garda da Nord, mentre la vista su Andalo o sul pregiato e pluripremiato lago di Molveno non sono da meno. 22 trail in totale, misto fra single e flow, per totale di circa 95 km: tanta roba davvero. Un “pacchetto” quindi bello per tutte le specialità che, oltre alla vastità dell’offerta, si distingue anche per la sempre più ricercata qualità nella cura dei sentieri: non è da tutti averli sempre in ordine “svizzero”: richiede tempo e risorse, ma, per loro fortuna, grazie a numeri in crescita e a un’offerta in continuo miglioramento, la buona gestione è sempre in agenda. Senza dimenticare un “parco scuola” con pump truck per imparare i rudimenti proprio attaccato agli impianti sportivi di Andalo e a una valida officina meccanica, realizzato con cura e su un’ampia estensione.
Per il 2019 les jeux sont faits ma, nonostante la stagione invernale alle porte, c’è da scommetterci, stanno già lavorando a proporre qualcos’altro, sempre più intrigante e attrattivo.
Sponsor dell’evento quest’anno è stata Northwave che, con l’occasione, ha presentato tre nuovi capi. La maglia Enduro LS a manica lunga, un accessorio davvero versatile: con le sue caratteristiche di traspirabilità e di ottimo feeling tattile, ispira a essere indossata in momenti tecnici o “dopo gara”, grazie anche a un design accattivante e a un peso relativamente contenuto. Pregevoli alcuni dettagli che fanno la differenza come il girocollo con fascia interna tergisudore e il fondo maglia con inserto interno in microfibra che funge agevolmente da tergiocchiali.
In secundis, l’Edge Baggy Shorts, un pantaloncino corto e leggero con trattamento repellente all’acqua pensato per affrontare i sentieri senza sentirsi impacciati appena scesi dalla bici; si propone come capo facilmente regolabile grazie ai velcri in vita, ricco di tasche robuste, leggero e “docile” nei movimenti. Infine Clan, una nuova scarpa dall’ottimo rapporto prezzo qualità, che si nota ancora prima di indossarla per la peculiarità della suola realizzata in partnership con Soles by Michelin: promette più durata, stabilità e “grip” su tanti tipi di terreno, oltre che naturalmente sui pedali dell’amata bici. Ascrivibile alla famiglia delle “flat”, offre il giusto compromesso fra rigidità – per garantire il controllo del piede sul pedale – e comfort – per le lunghe giornate tra i bike park o percorsi “freeride”. Molto ben rinforzata su punte e talloni, è dotata di chiusura con lacci no-stretch e apposita banda elastica ferma-lacci.
Alex D’Agosta