Nella sede di Wilier Triestina si può trovare una parte dedicata alla storia con, tra le altre, la bicicletta di Pantani. Proprio quella bicicletta che il corridore romagnolo utilizzò quando correva con la Mercatone Uno, quella bicicletta che vide tanti trionfi e di cui, in archivio, abbiamo ancora la fotografia che facemmo quando la Wilier Triestina di Marco Pantani era fiammante e fresca di verniciatura, poco prima che venisse consegnata al corridore. Un appuntamento al volo “È qui, è pronta” e tanto bastò per prendere le macchine fotografiche e partire alla volta di Rossano Veneto.
Ve le proponiamo tutt’e due quelle biciclette. Una sorta di prima e dopo con la componentistica ufficiale utilizzata da Marco Pantani e le versioni speciali dei componenti che venivano date ai corridori: quelle con la scritta Shimano in bella evidenza sulla pedivella, al posto del nome del modello (Dura Ace) della componentistica.
Di quella Wilier Triestina in alluminio avevamo parlato già e in basso vi riproponiamo l’articolo.
Quel che ci preme mostrare ora è la bicicletta che è esposta nella sede dell’azienda di Rossano Veneto. Dopo aver fotografato quella bicicletta ci è venuto naturale confrontarla con quella che avevamo visto in quel 1997 ed è con un certo stupore che abbiamo notato una differenza di misure.
Dov’è l’inghippo? Ci siamo confrontati anche con i responsabili di Wilier Triestina, quella prima bicicletta fotografata nel 1997 era il primo modello dato a Pantani. Sappiamo quanto il corridore fosse maniaco della leggerezza e della rigidità, al punto da farsi fare dai vari costruttori anche telai speciali e mai messi in vendita proprio perché troppo leggeri e non in grado di garantire una durata adeguata nel tempo.
È probabile, allora, che dopo quella prima bicicletta, Marco Pantani si sia fatto costruire un telaio più compatto, più piccolo, pur mantenendo le stesse quote di posizionamento in sella (lo si vede dalla sovrapposizione delle immagini, qui sotto). Il telaio esposto attualmente da Wilier Triestina, infatti, risulta leggermente più piccolo ma si nota facilmente come le differenze siano state compensate con attacco manubrio ed estrazione del reggisella.
Nella sovrapposizione delle due immagini, è ancora più evidente la differenza. Dalla quale notiamo anche una diversa angolazione del tubo piantone che, nel telaio più piccolo, risulta più verso la verticale. Quella bicicletta, evidentemente, Marco la voleva più scattante che mai. E in effetti, in quel 1997, qualche sorriso ce lo regalò.
Approfondimento sulla bicicletta: