L’innovazione? L’innovazione è il chiodo fisso e il “claim” di Sram, azienda che in meno di quaranta anni ha rivoluzionato il modo di intendere e concepire tecnica e meccanica della bicicletta.
Ma in fondo, proprio l’attenzione per il nuovo e il non convenzionale, giustificano un focus su ciò che questa azienda nata a Chicago nel 1987 ha fatto nel corso della sua giovane storia fatta sempre di soluzioni originali e non convenzionali, di paradigmi tecnici di assoluta rottura rispetto agli schemi “classici” di intendere le componenti di trasmissione – e non solo queste – della bicicletta.
Volete saperne di più? Allora cliccate sul video che abbiamo realizzato all’interno della sezione “museo” presso la sede statunitense di Sram.
Proprio così, perché alla vigilia di una presentazione tecnica di cui vi racconteremo tra qualche giorno, la Casa di Chicago ci ha anche dato l’occasione di visitare la sua sede storica di Chicago, il suo “headquarter” presso Fulton Market Street, situato quasi al centro di questa metropoli da tredici milioni di abitanti.
Qui lavorano 170 persone, visto che la sede di Chicago è oggi solo una delle tante sedi Sram sparse per il mondo; in particolare a Chicago c’è uno dei dipartimenti di R&D, ovvero di ricerca e sviluppo, qui si eseguono i test di resistenza sui materiali (in questo caso soprattutto cambi posteriori), qui c’è la sezione dedicata alle risorse umane, cui lavorano i grafici e c’è l’area finanziaria.
Ovviamente qui lavora il CEO, che da quattro anni è Ken Lousberg, lui che nel 2019 ha preso il posto del fondatore Stan Day alla direzione dell’azienda e che come il suo predecessore ha una visione finalizzata prima di tutto all’innovazione attuata attraverso processi semplici. Inoltre, nelle sue dinamiche aziendali, Sram rimane sempre una realtà estremamente bike-friendly.
Basti dire che nell’headquarter di Chicago sui corridoi è stata verniciata una bike-lane, non fosse altro perché qui il settanta per cento dei dipendenti raggiunge il posto di lavoro in bicicletta, tutti parcheggiano i loro mezzi a ridosso dei loro desk, organizzati tutti con lo schema dell’openspace.