26 giu 2020 – Le conseguenze del blocco dovuto alla pandemia si fanno sentire e Ancma ha deciso di spostare la prossima edizione dell’Eicma, la 78a, al novembre del 2021. Inizialmente la fiera del ciclo e motociclo era prevista dal 3 all’8 novembre 2020 rispettando un posizionamento già contemplato nelle passate edizioni.
Le incertezze del momento, però, hanno portato Ancma a prendere questa decisione difficile (l’Eicma è una delle maggiori fonti di sostentamento per l’associazione di categoria) dovuta proprio all’incertezza che tiene tutt’ora in sospeso le aziende che, quindi, difficilmente si sentono di programmare un evento così importante (pensiamo, soprattutto, al settore moto e ai relativi costi).
L’appuntamento, che attira tantissimi appassionati e che negli anni si è affermato come uno degli eventi più importanti del capoluogo lombardo per attrattività, interesse e visibilità, è quindi solo rimandato al 2021, dal 9 al 14 novembre, sempre nel quartiere fieristico di Milano-Rho.
Un colpo da assorbire e su cui ragionare e magari rilanciare anche in chiave ciclistica per un evento che è chiaramente sbilanciato verso il settore moto che tra quelli usciti più malconci dal lockdown.
Eurobike
È invece confermata l’Eurobike di Friedrichshafen che pure è stata spostata a novembre 2020 dalla data originaria che la prevedeva per i primi di settembre. In un recente comunicato gli organizzatori della fiera tedesca hanno confermato che le autorità tedesche hanno dato il via libera all’effettuazione delle fiere dal mese di settembre per cui, se non ci sono novità negative, tutto dovrebbe procedere come previsto.
Ovviamente anche gli organizzatori tedeschi tengono d’occhio la situazione (e incrociano le dita) affinché tutto vada per il meglio e stanno già definendo le modalità perché la fiera si possa svolgere modalità di massima sicurezza. Eurobike mantiene una potenza organizzativa e l’essere comunque un punto di riferimento ma forse mai come quest’anno si sta dimostrando debole rispetto ad altre iniziative (anche sullo stesso territorio tedesco).
Un problema di date
Molte aziende si dicono perplesse su una fiera che non è più a novembre e probabilmente Eurobike pagherà in maniera importante questo spostamento. Tanto più che è un evento piuttosto impegnativo dal punto di vista economico per i marchi partecipanti e la tendenza a “fare altro” è dovuta ad una serie di considerazioni che on trascurano questo aspetto. Ma anche dal punto organizzativo, per molte industrie del settore ciclistico, la fiera a novembre non piace molto perché a loro detta si perde molto del valore “business” dell’evento.
Tanto più in questo insolito anno in cui molti produttori si stanno dando da fare per anticipare le gamme 2021 poiché sono rimasti già senza bicicletta. Il rischio è che a fine anno non ci sia ancora molto da presentare che non sia un già visto e già venduto.
Italian Bike Festival
In ordine prettamente cronologico in Italia c’è molta fiducia per l’evento di Rimini che rimane confermato dall’11 al 13 settembre. Il vantaggio, in questo caso, di essere al di fuori di padiglioni impegnativi dal punto di vista economico e organizzativo dà maggiore elasticità di organizzazione ai promotori dell’iniziativa e questo potrebbe dare fiducia a molti marchi che non avranno più in Eurobike il naturale momento di presentazione delle novità. Questo evento, se tutto si svolgerà secondo i piani, potrebbe essere a un punto di svolta importante. E già l’edizione del 2019 era terminata con un bel crescendo (qui l’articolo).
Cosmo Bike Show
A conti fatti, fortuna compresa, l’evento veronese è risultato molto efficace. Essendosi svolto a metà febbraio ha anticipato la pandemia ed ha incassato pure un bel successo di pubblico. L’evoluzione del mercato ci dirà di più dell’edizione 2021, ancora prematura per esser detta, ma che ha rivelato un interesse di pubblico importante nella scommessa di una data che esce dall’ambito business ma va a solleticare l’interesse degli appassionati proprio nel momento in cui sta per ripartire la stagione. In questo momento, più che mai, ci viene da ribadire la fiducia che avevamo visto alla fine dell’evento del 2020 (qui l’articolo).
E questa è solo la situazione europea. Che il mondo fieristico sia in crisi lo si dice da molti anni ormai e, guardandosi intorno, non riguarda solo il settore ciclistico. Ci sarà però ancora molto da dire nel ripensare gli eventi che ormai stanno stretti nella classica connotazione fieristica. Le aziende lo hanno capito e gli organizzatori si stanno adeguando. Seguiremo l’evolversi della situazione.
Redazione Cyclinside