19 giu 2017 – Mercato che cerca nuovi prodotti, aziende che inseguono il mercato per far sapere quel che fanno. Presentazioni che si sovrappongono. Succede anche questo, sì, perché i marchi sono tanti e tutti vogliono visibilità e si finisce con vedere più presentazioni nello stesso periodo. Che poi è sempre lo stesso: tra maggio e luglio buona parte delle aziende del ciclismo mostrano i loro prodotti alla stampa specializzata. Col risultato che spesso le redazioni si svuotano oppure devono fare scelte brutali.
Tra cartelle stampa e file di we-transfer con immagini che parlano già dell’anno nuovo qualcuno ha lanciato l’idea: perché non mettere d’accordo più aziende e invitare giornalisti e stampa selezionata in un posto scelto e con più aziende a dividersi la spesa anziché averne una che si faccia carico di tutto?
Il discorso è logico e se c’è un convergere di interessi (cioè: presentare i prodotti) può essere anche molto pratico.
Poi ci sono le fiere. Anzi, a ben vedere, quanto detto nelle righe sopra è proprio il motivo per cui le fiere sono nate: mettere insieme più aziende per un evento di comunicazione coordinato che consenta di dividere i costi avendo a disposizione un pubblico maggiore.
In questo caso si parla di pubblico di settore. Le aziende vogliono comunicare con la stampa, ma soprattutto con la propria rete vendita. Magari trovare anche l’occasione per confronti e riunioni. Anche questo è ciò che avviene in fiera.
Che fare allora? spostare le date? È quello che farà l’anno prossimo Eurobike. La fiera di Friedrichshafen abbandonerà il tradizionale appuntamento a cavallo tra agosto e settembre per anticipare a luglio. Se ne era parlato anche nelle fiere italiane, ma poi è sempre tornata la data di settembre, ormai, come quella più affidabile.
Anche perché una fiera è un’occasione insostituibile per il contatto con il pubblico. Molte aziende fanno spallucce in proposito rifugiandosi nel motivo dei costi troppo alti solo per il contatto col pubblico, ma per il pubblico spesso è solo la fiera l’unica occasione per toccare con mano la gamma completa delle biciclette o dei prodotti di un’azienda. Quale negozio, ormai, tiene in esposizione tutti i modelli? In un mercato sempre molto corto (tra arrivo nei negozi e annuncio dei nuovi prodotti i mesi a disposizione per la vendita non sono molti) i negozianti mettono in casa il minimo indispensabile, tanto meno tutta la gamma di colori.
In questo tira e molla tra fiere molte aziende sono ancora convinte della necessità di essere in fiera e meglio a settembre, quando si pensa agli acquisti del prossimo anno. Ne avevamo parlato anche con alcuni espositori nel corso di Taipei Cycle Show, dove eravamo stati (qui il nostro speciale) e l’esigenza di una fiera europea, meglio se italiana, è una convinzione forte proprio di molti italiani.
Ecco allora che nella preparazione della fiera CosmoBike Show, che si terrà dal 15 al 18 settembre a Verona, vengono fuori alcuni pareri interessanti da parte delle aziende che credono fortemente nella fiera. E certo non vanno lì a buttare soldi.
Interessanti, in proposito, i pareri di alcune di queste aziende.
Ve li riportiamo di seguito:
>>> Pre-Catalogo espositori CosmoBike Show 2017
Per Philippe Zecchetto, CEO di A.P.G., distributore dei marchi DMT – Diamant, Alé e Cipollini, è una questione di “responsabilità” nei confronti dell’appassionato: “Pur sentendo sempre più forte la necessità di diversificare e ampliare i canali di contatto con la rete vendita e con il pubblico di tutto il mondo, riteniamo l’appuntamento di CosmoBike Show un riferimento centrale e irrinunciabile per molte ragioni, la prima delle quali, e più scontata, è quella del “contatto diretto” con l’appassionato, colui che muove tutto e dà il senso stesso al nostro lavoro. Sappiamo bene che lavorare per le nicchie di appassionati è anzitutto una responsabilità, che ogni volta va dimostrata in maniera diretta. C’è inoltre un aspetto particolare – continua Zecchetto– che ci fa apprezzare questo appuntamento: noi giochiamo veramente in casa. A pensarci bene è un altro motivo di responsabilità, essendo sensibili nei confronti della nostra storia, dei nostri valori, orgogliosi d’innestarci nel solco di una nobile civiltà fatta anzitutto di serietà e grande cultura del lavoro”.
La fiera è evento, ma è anche – e soprattutto – lo strumento per eccellenza di promozione per le aziende, uno strumento che sempre più operatori comprendono e fanno fruttare al meglio.
Per le aziende come Wilier Triestina, che mettono il cliente al centro della propria politica aziendale, CosmoBike Show resta un momento centrale. “Dopo l’esperienza più che positiva dell’edizione 2016, dove abbiamo celebrato i nostri primi 110 anni di storia, abbiamo confermato – dichiara Andrea Gastaldello, Amministratore Delegato di Wilier Triestina – senza esitazioni la presenza al CosmoBike Show di Verona. La fiera resta ancora un momento centrale del nostro percorso lavorativo perché l’incontro e il confronto sono messi al centro delle nostre attenzioni. Crediamo sia fondamentale parlare con i ciclisti e gli appassionati dello sport: interagire con loro, essere esposti alle loro critiche e ai loro consigli, far toccare con mano i nostri modelli, magari dando loro la possibilità di testarli nelle aree dedicate. Mettere nel nostro bagaglio conoscitivo queste esperienze è indispensabile per creare un prodotto appetibile, non possiamo certo rinunciare a tutto questo”.
Un investimento che ritorna quindi in tempi diversi: nell’immediato con la conoscenza di nuovi clienti e il contatto diretto col pubblico, che può vedere dal vivo la gamma completa di ciascun marchio e vivere a pieno l’elevata componente emozionale che è dietro all’acquisto di una bicicletta, di un componente o di un outfit tecnico.
È di questo avviso anche Alessia Piccolo, General Manager di A.P.G. srl, produttore del marchio di abbigliamento ALE’, che ha fatto della propria passione per il ciclismo il suo lavoro: “CosmoBike Show è un appuntamento in casa nostra per noi irrinunciabile. Ci permette davvero di avere il contatto con gli appassionati ai quali dimostrare tutta la nostra passione tradotta in prodotti che rispondano a qualsiasi loro esigenza. E’ anche un momento attraverso il quale auspichiamo di far crescere ulteriormente il ciclismo femminile, frangente nel quale mi sento particolarmente impegnata. Le donne che pedalano sono in costante crescita e non mancheremo certo di dar loro le necessarie attenzioni”.
Ma i risultati della partecipazione alla Fiera si hanno anche nel lungo periodo, grazie al lavoro di promozione che una manifestazione con una massa critica di migliaia di visitatori è in grado di garantire ai marchi che ospita.
Non si tratta semplicemente di marketing, ma di “meritare” l’amore per la bici degli appassionati. Così commenta, con la consueta ironia Fulvio Acquati, manager di Deda Elementi: “Gli Italiani hanno un amore speciale per le belle biciclette. La Fiera è un bel posto per ravvivare quest’amore. In fiera i ciclisti sciorinano la loro passione, i costruttori mostrano la loro capacità di meritarla. In fiera puoi toccare la bicicletta con le tue mani, e su Facebook no. In fiera puoi parlare di ciclismo con un volto umano, e non con un algoritmo. In fiera puoi andare con gli amici, e non stare da solo davanti ad un pallido monitor. I ciclisti vengono in fiera, e ci sono tutti, e vogliono vedere tutto, perché loro portano tutta la loro passione. Ci pensino bene i costruttori che pensano di trascurare quest’appuntamento con la passione. E’ bene avere rispetto della storia straordinaria di questo paese di santi, poeti, navigatori e corridori. Poi, diciamolo, gli eventi monomarca, non assomigliano un po’ alle parate militari della Corea del Nord?”.
Ulteriori informazioni: http://www.cosmobikeshow.com
Redazione Cyclinside
(in collaborazione con uff. stampa CosmoBike Show – foto ©Ennevi)