25 mar 2018 – Succede che la Gand Wevelgem sia la corsa dei velocisti. Almeno nella cultura popolare del ciclismo, poi non sempre le cose sono andate lisce. Come il percorso non sempre solo per velocisti.
Succede che oggi era quella buona e se sei un velocista, cavolo, ci punti un bel po’. Perché è una Classica con la “c” maiuscola, come sono certe corse dalle parti di Belgio, Olanda e nord della Francia. Perché ok che si è corsa Harelbeke da poco, ma in fondo la Gand è quella che viene considerata la prima delle classiche di primavera, almeno ora che il calendario l’ha messa così.
Succede che sembra davvero arrivata la primavera e allora, tu che sei velocista, sei pronto a calare l’asso. E calcoli tutto alla perfezione. Hai pure la squadra migliore, che ha già dominato una corsa e oggi è per te. Sei “il velocista”, quello della Gand e hai pure studiato gli avversari.
Succede che all’arrivo è perfetto. Hai preso la ruota buona, Demare è uno che questa corsa se la porta a casa e sei lucido e pronto, con l’occhio allenato dalla pista.
Succede che è proprio il tuo giorno e ai 300 metri il traguardo lo vedi.
Succede che non succede quello che ti sembrava così chiaro. Che Sagan prende la parte con più vento, s’è mosso come un gatto e quando parte, accidenti, sei troppo indietro. Cerchi un varco e passi che la gamba è proprio buona.
Succede che lui alza le braccia e tu ti senti di aver sbagliato tutto accidenti.
Il gesto è una conseguenza, hai ancora forza e non ti serve più perché l’arrivo è già passato. E allora la scarichi sul manubrio. Uno, due, tre pugni tirati con forza e poi ancora.
Ti trovi uno spazio tranquillo, almeno al riparo, ti sembra, dal clamore che in un attimo non è più tuo e ti metti giù. Succede che ti senti come un’onda del mare enorme arrivata sulla battigia troppo presto. E non puoi che romperti in un pianto e in un urlo disperato. Era tua quella corsa e invece no.
Succede che il ciclismo, a volte, è proprio bello quanto è cattivo.
E oggi Elia Viviani ci ha regalato qualcosa di più profondo di una vittoria.
Succede che gli applausi vadano tutti a Peter Pan Sagan, che le magie sembra farle scanzonato e felice, ma il grazie di un sentimento in più sia tutto per Elia Viviani, un bel campione che fa orgogliosa l’Italia.
PS
Avevamo pensato di pubblicare il video di Vivani, poi ci è sembrato di violare un momento intimo di un uomo, prima che di un corridore.
GR
Succede che se uno è un fuoriclasse sfrutta le occasioni e gli và sempre tutto bene.
Succede che se uno è un campione a volte si trova chiuso e riesca a passare con troppo ritardo pur avendo la gamba giusta….
Uno: Un Fuoriclasse
l’altro: un campione..