29 mar 2017 – “Ai” si avvicina e chiede se vuoi mangiare “western or chinese”. L’hostess di Eva Air si sta prendendo cura di noi per queste dodici ore da passare sopra i diecimila metri di quota, mentre sotto passano l’Afghanistan e l’Himalaya, ma quando è buio e non ce ne rendiamo neanche conto. La bella signorina vestita di verde è il nostro primo contatto con la Cina di Taiwan.
Sei stato a Tapei? Bello, com’era?
La domanda è inevitabile da chi ti chiede dal punto di vista turistico e chi per curiosità della fiera e chi per tutt’e due.
Taipei è lontana, Taiwan è a un bello spicchio di Terra da qui, fanno anche più di tredici ore di volo, a seconda della rotta seguita e dai venti (solitamente il viaggio di ritorno è più lungo di un paio d’ore). Dall’Italia per ora si viaggia con scalo da qualche parte. Noi siamo rimbalzati su Parigi e poi, con Eva Air, direttamente a Taipei. A fine anno dovrebbe attivarsi un collegamento diretto su Malpensa e togliere anche quel brivido del trasbordo del bagaglio che non sai mai come va a finire. Per chi volesse saperne di più, rimandiamo al box in fondo a questo articolo.
Lingua
Le differenze sono, oltre che di orario (sette ore in più, sei quando c’è l’ora legale) anche culturali. Il cinese mandarino è una lingua che non puoi intuire se non studiandola appositamente (e ci vuole tempo) e indica una cultura lontana fatta di abitudini diverse. Belle da esplorare e a volte un po’ difficili da capire. Anche i sapori sono diversi dai nostri, molto più forti e decisi e abituarcisi richiede anche scelte attente non sempre chiare pure per la difficoltà della lingua. Non è insolito trovarsi con camerieri che non parlino inglese (anche in ristoranti internazionali) e comunque le alternative occidentali spesso non ci sono (se va bene possono portare forchetta e coltello, ma i piatti occidentali non ci sono e, dove ci sono, possono essere davvero costosi). Un paradiso per chi voglia sperimentare, ma è meglio avere dei fermenti lattici per dare una mano al nostro stomaco abituato diversamente.
La lingua, dicevamo, può essere una difficoltà e ci è capitato, anche in fiera a Taipei Cycle, di avere spiegazioni con l’interlocutore che leggeva un testo predefinito con le “domande frequenti” già pronte in inglese. Oltre quelle era impossibile andare, al massimo un sorriso e un inchino. Così come conviene andare in giro con il proprio indirizzo scritto anche in cinese perché eventuali tassisti possono non sapere altra lingua.
Verticale
Rispetto e accoglienza per lo straniero sono una piacevole sorpresa. La gentilezza fa parte del loro dna e, almeno per noi, è sembrato davvero difficile trovare qualcuno scortese. Anzi, spesso si danno da fare ben oltre l’educazione per assicurarsi che sia tutto ok (e non è questione di trattare bene i giornalisti, lo fanno a prescindere).
Taipei è una città a sviluppo verticale, dalle strade ai palazzi all’architettura. Lo spazio è poco e c’è bisogno di spazio. E allora lo hanno inventato in verticale. Anche le strade sono impilate come letti a castello e la stratificazione sociale è visibile in periferia e non solo. Case di degrado affianco al super grattacielo, c’è di tutto nel clima umido e caldiccio di marzo. Il sole si vede poco e, quando c’è, comunque l’umidità dell’oceano tende ad avere il sopravvento anche se poi non viene a piovere.
Molto verticale è anche il grattacielo Taipei 101 con i suoi cinquecento e passa metri di altezza e 101 piani. Un esempio di architettura e bravura antisismica. A Taipei i terremoti sono abbastanza frequenti, ma pure se sentirete muovere qualcosa potete stare ragionevolmente tranquilli. È tutto a prova di terremoto, al più conviene fare attenzione a non lasciare cose in bilico sui tavoli o troppo vicini al bordo.
Wi-fi
Se state programmando un viaggio potete, con molta probabilità, saltare di andare a vedere le opzioni telefoniche del vostro operatore mobile. Facile che non ci sia niente di conveniente. Meglio comprare una scheda locale. Con una trentina di euro e anche meno si hanno un bel po’ di minuti e magari traffico internet illimitato che permetterà di utilizzare skype, whatsapp audio (e video) e altri sistemi voip (voice over internet protocol). Ma forse non vi occorrerà nemmeno una scheda. Hotel e taxi (spesso) hanno il wi-fi gratuito, anche in fiera c’è e funziona piuttosto bene anche nelle ore di affollamento. Le connessioni dati sono notevoli. La bassa latenza della connessioni internet (piuttosto veloci rispetto alle nostre) permette di comunicare in voce senza attese e sovrapposizioni. Insomma, se siete un po’ nerd non avrete problemi ad essere collegati col mondo. Se siete a digiuno di tecnologia troverete chi vi aiuterà nelle poche configurazioni necessarie.
Biciclette?
E quante biciclette ci sono?
Ecco, qui forse è stata la sorpresa negativa. La città è un fiume di auto ma soprattutto un alveare brulicante di motorini che hanno addirittura uno spazio di stop riservato ai semafori, davanti alle auto. Le due ruote a motore sono evidentemente la soluzione migliore nel traffico. Le biciclette non hanno molti spazi e francamente in alcune zone pedalarci non pare una soluzione ideale. Peccato, ma pare si stia lavorando in una buona direzione anche qui. D’altronde, da queste parti, di biciclette belle ne sanno fare parecchie e una “gita” potrebbe valere la pena se si vuole conoscere il mercato internazionale, tanto più col collegamento diretto dall’Italia. A Taipei Cycle si parla di Europa ma anche di America e Oceania. Le luci del mercato sono sempre accese quando si pensa allo sviluppo globale, perché da qualche parte è sempre la stagione ideale per pedalare.
Guido P. Rubino
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