8 lug 2017 – Non era durissima la tappa di oggi, ma è ben presto diventata una di quelle tappe che si salvi chi può. Perché quando si fa la prima ora a più di 46 di media e poi non si rallenta, con pure una salita dentro, c’è il rischio di andare all’arrivo con le gambe finite e stanche. Che domani c’è una delle tappe più dure di questo Tour. Anzi, c’è il rischio anche di finire fuori tempo massimo per chi si stacca troppo in fretta.
Fuga e contro fuga, un bel po’ di corridori davanti che pensano pure di andare all’arrivo. Una tappa così veloce diventa pure un primo “attacco” alla Sky. La squadra di Froome deve mettersi davanti a fare il passo consumando un bel po’ di energie. Si pensa alla tappa di oggi sempre, ma si deve guardare anche avanti.
La salita finale di oggi è finita a 12 chilometri dall’arrivo, motivo per cui non invogliava ad attacchi di corridori di classifica. Va fortissismo, invece, nel finale Lilian Calmejane in cerca della tappa. Dietro tutti fermi a guardarsi. Il finale del corridore francese è tosto e anche drammatico perché Calmejane a cinque chilometri dall’arrivo accusa evidenti crampi, al punto di dover smettere di pedalare per diversi metri. Il corridore della Direct Energie riesce a recuperare e a tenere dietro Gesink pericolosamente vicino.
Taglia il traguardo per primo, secondo Gesink. Dietro il gruppo con la volata cui partecipa pure Fabio Aru dimostrandosi in ottime condizioni (e cercando i 4 secondi di abbuono rimasti). Si piazza comunque sesto.
Ora c’è da riposare e fare i conti con la tappa di domani.
Redazione Cyclinside