14 set 2018 – Il Record dell’Ora non è un’ora a girare sulla pista. Il Record dell’Ora è un anno, anche due o tre. Probabilmente di più. Perché è una cosa così pazzesca che prima di cominciare la preparazione e tutti i test, dai materiali all’alimentazione, ci vuole un po’ a capire che si vuole farlo.
Il Record dell’Ora a Vittoria Bussi lo avevano spiegato in quattro parole: “sei pronta a morire?”. Glielo aveva chiesto Graeme Obree, detentore a suo tempo di un record quasi folle e lei, per tutta risposta, lo aveva abbracciato.
Vittoria ci ha provato e riprovato, che ora sembra quasi scontato leggerle il destino nel nome. Però è sempre stata così convinta che la sua strada l’ha vista come un percorso. Qualsiasi cosa le capitasse, dalle noie burocratiche (pensate cosa possa essere mettersi da soli, da privati, nei confronti dell’UCI) alla paura di partire dallo starter elettronico (“ho paura di cadere quando ne esco fuori” aveva confessato una volta) lei sapeva che la fine del cammino era il Record.
Vittoria Bussi si è raccontata ma ce la racconta anche un amico: Gualtiero “Wally” Rossano. Amante della bici e ultrapedalatore, esperto di resistenza fisica e mentale. È lui che ha guidato Vittoria alla fatica e alla resistenza. Nelle lunghe pedalata fatte assieme ha insegnato a Vittoria Bussi a stare in sella all’infinito. Perché in pista a quel modo, al limite del fisico e del cronometro, il tempo non passa mai o può volare via. Un’ora diventa infinita e la fatica può annebbiare così tanto i pensieri che occorre farsi trovare pronti, conoscerli già.
Ecco cosa scrive Wally della “sua” Vittoria:
Ci sarebbero mille cose da scrivere, ma rivedendo queste foto in cui siamo Noi, Noi a ridere, a soffrire, a fare gli scemi, ad essere seri, a volte convinti e altre dubbiosi, per certo sempre inpegnati sino alla “morte” quando era tempo di fare i lavori…due cose sono quelle che aleggiano nella mia mente di questi ultimi quattro anni passati insieme giorno per giorno nei lunghi e freddi inverni del nostro nord (perché poi tu in primavera spiccavi il volo e chi ti vedeva più, sulla strada)…
… quel giorno in cui eravamo tutti e due stanchissimi per gli allenamenti precedenti, la fatica era così presente da farci procedere entrambi muti…eppure abbiamo tirato fuori un giro con duemila metri di dislivello in quel silenzio cosi complice, coniando il nostro motto: “se non puoi allenare il tuo corpo, allena il tuo spirito, la tua anima”
…ma sopra tutto, le innumerevoli volte in cui ci incontravamo la mattina presto nelle nebbie cittadine, magari a gennaio/febbraio, così imbacuccati da essere irriconoscibili, ma sapendoci riconoscere a distanza, come solo gli animali sanno fare con i propri simili, perché ormai le nostre movenze erano impresse nella mente dell’uno e dell’altra…e salutandoci tu puntualmente mi chiedevi:
“Io lo so perché lo faccio, ma tu perché sei qui?”E io che ti rispondevo: “semplice, perché credo in te, senza riserve”
Ecco, ora puoi crederci anche tu, mia CAMPIONESSA
Grazie Vittoria Bussi
Hour World Record 48,007 kmh
RC