C’erano una volta le bici endurance, quelle che interpretavano il genere “bici da corsa” in modo meno estremo: geometrie, componenti e soluzioni tecniche ad-hoc erano quanto di meglio per assecondare stili di marcia più comodi e rilassati, più da distanze lunghe, pur se mezzi del genere non disdegnavano situazioni o condizioni in cui occorreva comunque un carattere sportivo, mutuato dalla bici da corsa, quella vera.
Una quindicina di anni fa le endurance irruppero sul mercato e divennero presto l’ideale via di mezzo tra le bici da corsa e le classiche bici da cicloturismo; le endurance convinsero subito il pubblico proprio perché erano le bici da strada più adatte al più ampio pubblico possibile di utilizzatori, più adatte per gli utilizzatori “della domenica” o se preferite anche per gli utilizzatori di livello evoluto, che però non possono tollerare gli assetti estremi della bici da corsa” race”.
Poi, all’improvviso, a rimescolare nuovamente le carte sono arrivate le gravel: il panorama è subito cambiato con questa bici che attinge il suo repertorio tecnico un po’ dal fuoristrada, un po’ dall’asfalto e un po’ dal ciclocross e che considera il comfort non tanto come prerogativa distintiva ma come conseguenza obbligata, viste le gomme generose che questo tipo di bici ha.
Le bici gravel hanno in questo senso fagocitato spazi che fino a quel giorno erano di competenza delle endurance, ha tolto a queste ultime lo spazio, forti della malintesa interpretazione di quel concetto per cui la gravel è una bici con cui puoi far tutto, per questo è anche un po’ una bici endurance…
Quanto questo modo di pensare sia sbagliato – o quanto meno non lo si possa assumere al 100 per cento – ce lo ricorda Wilier Triestina, marchio che in catalogo ha una gravel di carattere come è la Rave SLR (Cyclinside l’aveva testata qui), ma che a questa ha sempre affiancato nella collezione una vera bici endurance, ovvero una bici che non è pensata per montarci coperture artigliate o “grasse”, e tantomeno è stata progettata per andare su sterrato, ma una bici il cui cuore è un telaio con quote angolari e dimensionali tarate appositamente per favorire il comfort.
Dalla 110 NDR alla Granturismo SLR
Fino a ieri questo modello di Wilier si chiamava 110 NDR, dove “NDR” era appunto la sigla tronca di “endurance”; oggi, 15 dicembre 2022, quel modello è ufficialmente rimpiazzato da una nuova bici che continua esattamente su quel solco, ma che lo migliora con questa piattaforma che solo il nome la dice lunga su quale sia la sua destinazione d’uso: Granturismo SLR.
La nuova Granturismo SLR ha molto della vecchia 110 NDR, ma la evolve con piccoli grandi aggiornamenti costruttivi e tecnologici.
Iniziamo dal materiale usato: questa volta anche una endurance si avvale del miglior carbonio in possesso di Wilier, lo stesso composito ad altissimo modulo laminato con speciali fibre viscoleastiche (le Liquid Crystal Polymer) usato anche dalle due bici race di Wilier, la Zero SLR e la Filante SLR.
Aerodinamica nel mondo endurance
Proprio dalla Filante SLR, inoltre, la nuova Granturismo SLR si ispira per quel che riguarda il design delle tubazioni, con una forma dei tubi principali accattivante ma prima di tutto aerodinamica, che si ispira al family feeling estetico dalla Filante.
Come su questa anche la Granturismo SLR ha una forcella con steli molto distanziati tra loro (riducono le turbolenze), ed esattamente come sulla Filante SLR anche qui il tubo sterzo è studiato per trovare nei manubri integrati Wilier il miglior complemento. Infine, anche sulla Granturismo SLR c’è integrazione totale di tutti i cablaggi nel telaio.
La geometria comoda
La geometria, da parte sua, conferma in tutto e per tutto la configurazione già usata – e con successo – sulla 110 NDR: per riassumerla diciamo che reach e stack delle sei misure disponibili sono configurati per assicurare un assetto “naturalmente” comodo, pur senza utilizzare spessori distanziali tra tubo sterzo e attacco manubrio.
Per dare una indicazione di quanto comoda possa essere la guida sulla Granturismo SLR basta dire che lo Stack è in media 3 centimetri più alto rispetto a quel che accade sulla Filante SLR (e una contrazione in proporzione molto minore è anche quella rilevabile se si analizza il reach).
Utilizziamo esattamente il comunicato di Wilier per ricordare come l’obiettivo di una configurazione del genere sia assegnare alla bici «un look armonioso, proporzionato, bilanciato e allo stesso tempo racing».
Arriva l’Actiflex 2.0
Ma il cuore tecnologico della nuova Granturismo SLR è senza dubbio il sistema di smorzamento delle vibrazioni Actiflex 2.0.
La sigla “2.0” appunto ci ricorda che si tratta della nuova generazione di quel sistema di smorzamento dei colpi che appunto era proprio anche della 110 NDR. In quel caso l’elastomero in materiale viscoleastico era inserito all’apice dei foderi posteriori, che appunto si univano al tubo di sella grazie ad un link in alluminio influcrato su cuscinetti, cui a sua volta era accoppiato questo tecnopolimero (sostanzialmente un pezzo di gomma) che permetteva alla ruota posteriore un’escursione sull’asse verticale in caso di colpi ricevuti dal fondo stradale.
Attenzione, l’Actiflex non è affatto assimilabile a una vera sospensione, semmai è un dissipatore passivo di vibrazioni che lavora verticalmente assicurano al carro una escursione verticale di qualche millimetro che però non incideva troppo sulla rigidità laterale del retrotreno.
Inoltre, l’escursione garantita dall’Actiflex non incideva dinamicamente sul triangolo principale e sugli elementi ad esso connessi: significava che il funzionamento dell’Actiflex non alterava minimamente la posizione in sella del ciclista.
Gli stessi principi, le medesime finalità e le stesse funzioni sono anche quelle del Nuovo Actiflex 2.0 della Granturismo SLR, con la differenza che in questo caso:
- il link è stato spostato sulla parte inferiore del tubo superiore
- i foderi sono di conseguenza più lunghi ed è stato aggiunto un ponticello rompitratta che garantisce ancor più rigidità laterale al retrotreno
- il punto di connessione tra gli elementi si giova di una ampia superficie di contatto, a beneficio della solidità dell’accoppiamento
- la nuova posizione garantisce all’Actiflex 2.0 una architettura più integrata con il telaio, un design più snello e anche maggiore leggerezza complessiva
- la nuova posizione è sicuramente più al riparo da fango, sporco e detriti rispetto a quanto succedeva in passato, senza wquindo dal pensieri di manutenzione (che comunque si può svolgere facilmente, visto che il sistema si smonta agendo sul sismtea di bloccaggio a doppia vite)
- l’Actiflex abbandona i perni per la compatibilità sia con freni disc brake che rim brake, che erano una prerogativa della vecchia 110 NDR e che ora sono stati completamente aboliti a favore della sola strada “disc”
Anche sul nuovo Actiflex 2.0, quindi, i quattro cuscinetti garantiscono una escursione di qualche millimetro (al massimo 5), proporzionali alla forza dello shock che si riceve dal terreno.
L’elastomero dell’Actiflex assicura le sue prestazioni in modo pressoché infinito, visto che, come ci ha detto Wilier «potrebbe invecchiare prima il carbonio che l’Actiflex».
Wilier utilizza un elastomero con una durezza maggiore per le taglie grandi, in ragione di una logica che vuole maggiore resistenza per chi si presume pesi di più. È comunque possibile personalizzare la risposta dell’elastomero in materiale viscoleastico appunto optando per l’una o l’altra durezza.
Inoltre, negli allestimenti di fascia alta della Granturismo SLR (Dura Ace Di2 12V, Super Record EPS e Sram Red AXS) l’elastomero viene sostituito con una versione a reticolo adattivo stampato 3D, per risparmiare in questo modo ulteriori 20 grammi al peso complessivo del telaio.
A proposito di peso, il telaio ha un peso dichiarato in taglia M di 1.100 grammi, comprensivo dell’Actiflex 2.0; quest’ultimo ha un peso complessivo di circa 90 grammi.
Gomme fino a 32c. Trasmissioni anche 1X
Granturismo SLR può ospitare coperture fino alla 32 c di sezione massima.
Il telaio è inoltre compatibile con trasmissione con guarnitura doppia o “1X” (grazie al supporto deragliatore removibile), visto che nella visione di Wilier «in un futuro non troppo lontano siamo convinti che si affermerà sempre più l’uso di gruppi 1x anche sui prodotti da strada non usati per la competizione».
Staremo a vedere se questo accadrà davvero: quel che è certo è che questa nuova Granturismo SLR riporta decisamente lustro al genere “bici endurance” e lo fa con una piattaforma che declina materiali e tecnologie tutte nuove su questo specifico segmento della bici da strada che non può essere confuso con il mondo gravel, e tantomeno contaminato totalmente da quest’ultimo.
Intendiamo dire che la sua gravel di riferimento Wilier Triestina ce l’ha eccome: si chiama Rave SLR; ma si tratta di una gravel “race”, che pur con tutta la versatilità propria delle gravel non potrà mai essere adattata al serio utilizzo endurance cui invece è destinato un modello come questo.
Tanto per cominciare la geometria è in quel caso molto più “cattiva” e corsaiola di questa Granturismo SLR, che dal canto suo non può certo montare gomme grasse come invece fa una bici destinata principalmente al fuoristrade come la Rave SLR.
A sua volta, su una Rave SLR non avrebbe senso utilizzare un sistema di smorzamento dei colpi come l’Actiflex, perché questo è concepito per lavorare sui bici che hanno sì coperture di larga sezione, ma non certo su gomme “generose” come quelle delle gravel, dove devono essere queste a smorzare i colpi.
In fondo, crediamo che per capire il senso di questa nuova Granturismo SLR serva anche paragonarla ai suoi modelli contigui, come appunto la Rave SLR; per capire lei, e per capire i tanti generi che oggi affollano l’universo “bici da corsa” e che – credeteci – non sono solo uno strumento di marketing per vendere di più.
Al via la nostra prova di durata
Un’antipatica influenza di stagione ci impedisce di parlarvi di questa Granturismo SLR dandovi subito conto anche delle nostre impressioni d’uso e dei nostri feedback. Sì, perché due settimane prima di questo “lancio”, Wilier Triestina ci ha gentilmente spedito una Granturismo SLR in taglia M, equipaggiata con gruppo Sram Force e ruote Wilier SLR38 in carbonio (peso della bici senza pedali 8.350 grammi).
Siamo riusciti a farci solo due uscite corte, troppo poche per formare impressioni d’uso in modo serio e argomentarle come si deve. Vi diciamo solo che il primo feeling immediato è stato quello di una bici divertente nella sua geometria molto compatta e corta, una geometria non impegnativa, ovviamente comoda, che si adatta a tutte le situazioni, ma ovviamente non a quelle di altissime velocità.
Continuateci a seguire, allora: nelle prossime settimane torneremo su questa Granturismo SLR appunto per il test di durata.
I prezzi
- Gruppo Campagnolo lo Super Record EPs e ruote Wilier SLR38KC, 11.700 euro
- Gruppo Shimano Dura-Ace Di2 e ruote Wilier SLR38KC, 10.300 euro
- Gruppo Shimano Dura-Ace Di2 e ruote Vision Trimax 30C, 9.300 euro
- Gruppo Sram Red AXS Disc e ruote Wilier SLR38KC, 11.200 euro
- Gruppo Shimano Ulterga Di2 e ruote Wilier SLR38KC, 8.400 euro
- Gruppo Shimano Ulterga Di2 e ruote Trimax 30c, 7.400 euro
- Gruppo Sram Force AXS e ruote Wilier SLR38KC, 8.400 euro
- Gruppo Sram Force AXS e ruote Vision Trimax 30C, 7.400 euro
Ulteriori informazioni: Wilier Triestina
Riproduzione riservata