17 gen 2018 – Come fanno le grande testate giornalistiche Italiane a creare una sorta di “fake news” partendo da un dato vero? Nel caso del mondo della bici alcuni anni fa dalla grande crisi del mercato automobilistico (vi ricordate, quel periodo in cui noi contribuenti abbiamo donato molti soldini alle case automobilistiche perché non licenziassero personale e continuassero a venderci le loro auto), aggiungendo i dati negativi del mercato della moto, sono stati poi paragonati con quelli della bici, meno negativi ma pur sempre negativi. Da qui girare la frittata è stato facile: il mercato della bici risultò migliore di quello dell’auto, e migliore di quello della moto, quindi va tutto bene. Anzi la bici “tira”, la bici incrementa, perché è migliore degli altri.
Di fatto era un’informazione sbagliata.
Pochi anni fa in realtà il mercato della bici era dato in calo del 10 per cento complessivo, contro il 15 per cento della moto. Ancora nel 2016 la produzione di bici in Italia è scesa del 2,6 per cento su scala annuale, l’importazione è scesa del 9,4per cento, mentre l’export tanto decantato dai telegiornali è sceso di 3,2 punti percentuali.
Nel 2017 alcune delle più grandi aziende partono con un progetto innovativo: formazione di massa per tutto il settore ciclo Italiano. Rilanciare partendo dalla conoscenza, un progetto fantastico. Ed è palese anche a colpo d’occhio che sia piaciuto a tutti: a questa seconda edizione di Bike Academy 2018 c’erano circa 1000 persone suddivise in 400 negozianti ed operatori del settore. Ha colpito anche il numero di donne, nettamente superiore all’anno passato. Tutti in pista per migliorare la qualità dei propri servizi.
Negozi e internet
Una presentazione più lunga dell’anno scorso, impreziosita dalla presenza del Presidente Onorario di Eurisko Remo Lucchi fra i relatori, mirata a far capire a tutti che il cambiamento è necessario se si vuole avere un futuro. Se l’anno passato molto si è parlato contro il grande spauracchio dei negozianti che si chiama internet, ora la direzione è assimilare e coesistere con la rete, perché proprio la rete vuole la convivenza: la maggior parte delle grandi multinazionali che governano il mondo online è alla ricerca di punti di vendita fisici. Il futuro non è più internet: il futuro è la convivenza. La vendita online ha bisogno di un punto base fisico per dare consistenza alla sua forma, il negozio ha bisogno della rete per farsi conoscere.
Cambiamento vuol dire stare al passo con i tempi, e così fra i temi trattati molto interesse hanno suscitato la gestione amministrativa del negozio, ma soprattutto la parte legata alle questioni legali sia attuali sia in materia di quello che è la novità per il mondo della bicicletta: l’e-bike, l’unico ambito del settore in grande e veloce espansione, e che quindi richiede una regolamentazione specifica, che sta appunto arrivando a livello statale e che costringe tutti a conoscere la normativa.
Gestione del magazzino, degli spazi del proprio negozio, della vetrina e accoglienza del cliente sembrano fattori scontati, ma in realtà quando ci si trova faccia a faccia con professionisti del settore si capisce che le lacune sono molte.
Bike Academy non è un solo singolo evento, ma è un processo. Il rinnovamento dell’intero settore è appena iniziato, e Bike Academy prosegue implementando i corsi per il mese di febbraio con date previste a Montichiari, Padova e Roma. Le sottoscrizioni sono state numerosissime, perché in tutti c’è la voglia di ripresa, e tutti hanno capito che la ripresa non sarà una crescita economica, anzi il denaro circolante probabilmente rimarrà lo stesso di ora per gli anni a venire. La ripresa sarà solamente un miglioramento personale di ognuno, con una preparazione più alta ed una offerta superiore non di prodotti ma dei propri servizi.
Ma la cosa più bella di Bike Academy resta, a nostro avviso, vedere le persone di queste grandi aziende promotrici del progetto, organizzatori e sponsor, in aula, seduti vicino agli operatori del settore, anche loro a cercare di trarre spunti per migliorare.
Stefano Boggia