28 dic 2016 – Sir Bradley Wiggins ha annunciato il ritiro dalle corse. Ci mancherà, ma anche questa mossa l’ha fatta con lo stile del campione. Lascia da corridore forte, non da vecchio ciclista che annaspa verso la gloria. In questi anni lo abbiamo visto spesso cambiare pelle e ce ne siamo anche stupiti. Anche troppo a dire il vero, ma la replica non lascia molti spazi al momento: un campione vero può questo e altro, anche reinventarsi durante la sua carriera. Wiggins è stato un innovatore del ciclismo, scientifico e metodico ha osato dove altri non si sarebbero permessi e ha rischiato del suo. Perché abbandonare la pista per la strada e viceversa sono virtuosismi da campioni e lui ci ha saputo fare collezionando vittorie in gare diversissime tra loro e poi mondiali e medaglie olimpiche a cronometro, su pista, quel Tour de France, il Record dell’Ora. Insomma, di tutto e di più che vale la pena ricordare con il bel video diffuso dal Telegraph ma anche con alcuni nostri ricordi più importanti e una domanda: qual è l’eredità che Wiggins lascia al ciclismo? I ritmi asettici della Sky? In realtà Wiggo ha dismostrato di essere anche oltre il team di cui è stato la bandiera e l’essenza per anni.
Preferiamo ricordarne la carriera come quella di un atleta moderno, innamorato del suo sport (per il quale investe anche un bel po’ per collezionare biciclette retrò) ma anche decisamente personaggio al di fuori della bici, con le sue passioni e il suo stile che hanno attirato tantissimi giovani al ciclismo.
Insomma sì, ci mancherà il personaggio e il ciclista che non possiamo certo discutere. Perché tutto il resto, anche le chiacchiere, non hanno senso se non c’è niente di cui parlare. E francamente c’è da augurarsi tutti che restino tali, se non per Wiggins, se proprio vi sta antipatico, almeno per il ciclismo.
Per me, un campione!
Tank you, Sir Bradley!
A me mancherà…
Thank you, Sir Bradley!