9 mag 2017 – In un paio di giorni di pedalata su e giù per Gran Canaria e di seminare tecnici di presentazione dei nuovi prodotti abbiamo riempito un blocco di appunti, anzi, un file di testo bello corposo e le schede delle macchine fotografiche di immagini, curiosità e particolari.
Campagnolo sa farsi notare. L’azienda vicentina ha portato i giornalisti nel caldo (un po’ umido al nostro turno) delle isole spagnole per far provare per bene le novità marchiate 2018. Novità che, a ben vedere, saranno già in vendita nel 2017 dal mese di giugno (si è parlato anche della fine di maggio anche se c’è da immaginare un tempo tecnico di rifornimento dei negozi). Segno che i progetti presentati sono già maturi e la produzione avviata a pieno regime. Ecco tutte le novità in questa prima carrellata riassuntiva. Nell’arco della giornata vi daremo i dettagli e le foto particolareggiate di tutti i prodotti:
Freni a disco: nasce un sistema
Campagnolo li aveva annunciati un anno fa. Vedere ma non toccare e li avevamo pure fotografati, ma ci era stato detto che c’erano ancora i test in corso. E infatti in questi mesi avevamo incontrato diversi tester con i freni ed erano pure soddisfatti ma… mancava ancora qualcosa. Campagnolo non ha pensato ai freni a disco ma ha pensato anche a dove montarli. Il nuovo standard dei mozzi va a 142 millimetri per il posteriore (davanti resta a 100), questo significa che la linea di catena va a modificarsi mentre le misure dei telai restano le stesse al movimento centrale. Ecco allora arrivare il Disc Brake Project con componenti caratterizzati dalla sigla H11: oltre ai sistemi frenanti sono previste anche delle nuove guarniture che ottimizzano la linea di catena riportandola al punto ottimale di funzionamento ma senza influire sul fattore Q, che resta a 145,5 millimetri. Il tutto declinato per i gruppi di alta gamma, Super Record, Record e Chorus, con leva di comando e guarnitura in fibra di carbonio e in versione in alluminio per il gruppo Potenza che, quindi, disporrà di un suo sistema frenante a disco (sempre idraulico).
Una mossa intelligente che risponde a una domanda di precisione che deve riguardare tutto il sistema bicicletta.
E la sicurezza? Quelli proposti da Campagnolo sono stati testati anche in questo senso e dotati dell’arrotondamento dei bordi richiesto da più parti. Davvero difficile farsi male così, d’altra parte la bicicletta è fatta di angoli e sporgenze.
Ruote per freni a disco
Se ci sono i freni devono adeguarsi anche le ruote per l’utilizzo del disco. «E qui non si tratta solo di prendere quel che avevamo in gamma e applicare l’innesto per il disco – ha spiegato Joshua Riddle che si occupa della comunicazione di Campagnolo – abbiamo riprogettato tutto».
Sì, perché una ruota con freno a disco può alleggerire e modificare il cerchio, ma deve tenere conto delle torsioni diverse che si innescano sul mozzo. E l’anteriore non è più simmetrica come con l’utilizzo di freni tradizionali, quindi è stata dotata del sistema di raggiatura G3.
Anche le ruote fanno parte del Disc Brake Project che è lo sviluppo di tutti i componenti che devono lavorare insieme nel sistema.
Centaur: il gruppo tutto nuovo
Lo abbiamo messo in fondo ma è stato l’oggetto della prima presentazione della gamma 2018 di Campagnolo. Il gruppo Centaur è completamente nuovo e subisce i miglioramenti della Rivoluzione 11+ e, così come il Potenza, prende le caratteristiche dei gruppi top di gamma. Abbiamo avuto modo di strapazzarlo un po’ e il funzionamento ha confermato il bel lavoro di Campagnolo. L’estetica a quattro razze della guarnitura è davvero accattivante, ma anche il cambio posteriore è stato disegnato da zero. E si vede: la sua forma è inedita e gradevole. Movimento dolce per i comandi grazie ai nuovi leveraggi di cui è stato dotato anche il deragliatore. Soprattutto da segnalare il cambio dotato di bilanciere in grado di gestire fino a 32 denti.
Campagnolo pone grande attenzione a questo gruppo. Non fa mistero di puntare, ancora di più che col Potenza presentato lo scorso anno, al mercato dei primi montaggi che, attualmente, è dominio praticamente assoluto di Shimano.
Rifacciamoci l’app
L’applicazione MyCampy è stata perfezionata, anzi, rielaborata ed ha potenzialità sempre maggiori. Attenzione: non è solo per chi utilizza componenti elettronici. Lì, certamente, ne è il naturale completamento (permette di programmare e tenere d’occhio tutti i componenti), ma anche chi utilizza gruppi meccanici può sfruttarla al massimo per tenere in ordine la propria bici (tanto più se ne ha diverse) e sapere lo stato di usura di ogni componente per sostituirlo al momento giusto e prima che si danneggino altre parti.
Rimane il dubbio sull’assistenza: i centri Campagnolo sono pochi (specie nel centro-sud Italia) e campagnolo dice di rivolgersi a qualsiasi negoziante di bici) il risultato è allucinate. I privati dovrebbero poter spedire il pezzo rotto direttamente a Campagnolo e riceverlo a casa dopo la riparazione.