19 mag 2019 – Roba da Formula Uno. Si sa che la cronometro è la più grande espressione della tecnologia ciclistica comparata proprio alla massima categoria automobilistica dove non ci sono compromessi. E neanche qui sono ammessi errori, che si pagano cari.
Prendete quello di Campenaerts. Il recordman dell’Ora in carica is presenta con le carte in regola. Parte forte nella cronometro per lui non ideal di San Marino. L’arrivo è in salita, ma lui va fortissimo in pianura. In salita poi amministra e tutto sembra andare per il meglio. Ma fa un cambio bicicletta forse preventivato o forse no. Ma l’errore clamoroso lo fanno “nei box”, in ammiraglia. La bicicletta che gli danno è sul massimo rapporto e anche un fenomeno come lui ci mette a ripartire. Deve cambiare, il pubblico spinge ma i secondi volano. Diventa quasi buffo. Probabilmente proprio quei dieci che fanno la differenza. Se al Record dell’Ora è stato tutto perfetto, qui c’è da mangiarsi le mani.
Roglic parte molto dopo di lui, sono le zone alte della classifica quelle e cambia tutto, a cominciare dal tempo. Umido ma niente pioggia per Campenaerts, diluvio per Roglic che è davvero pazzesco per quanto va forte. Sotto al diluvio mantiene la posizione aerodinamica anche in curva. È uno sciatore che mantiene la posizione a guadagna anche nel salto. Lui ne sa qualcosa e la paura sa domarla, rischia qualcosa, ma è sicurissimo. Quando stai bene la bicicletta fa esattamente quello che dici tu e non cadi mai. Roba da grandi campioni insomma.
Nibali si difende, anzi attacca pure i diretti avversari. Roglic a parte, dà un bel distacco a Simon Yates che oggi proprio non ha preso il ritmo.
E Conti?
Il romano conquista il pubblico ogni giorno di più con la sua naturalezza e la tenacia. Va più forte di tutti quei compagni di fuga di quell’avventura che gli ha regalato la Maglia Rosa ma a un certo punto sembra che possa essere insidiato anche da Roglic.
Sotto al diluvio perde la Maglia Bianca Carboni, peccato, ma un applauso resta e il Giro è lungo.
“Si comincia martedì”, dice Nibali sicuro di sé come non l’abbiamo mai visto. Non si scompone neanche quando gli dicono che ha perso un minuto da Roglic. Lui lo sapeva forse, aveva calcolato tutto. Anche che sta crescendo così bene la sua forma.
Guido P. Rubino