8 lug 2018 – Mountain bike. Trekking. City Bike. Foldable. E non solo. In attesa di un futuro molto vicino, quando anche Brose farà forse i motori super-piccoli, al momento comunque merita un plauso per aver abbattuto un nuovo ostacolo allo sviluppo delle e-bike.
Mezzo chilo in meno e tanti miglioramenti. Il Drive S Mag 2019, in un sol colpo, si fa conoscere e apprezzare per i 500 grammi eliminati grazie al magnesio, passando da 3.4 a 2.9 chilogrammi. E già per questo si può stappare lo spumante: nella febbrile attesa di importanti passi da parte dell’industria delle batterie, finora nessun costruttore di motori centrali si era spinto a tanto. Contemporaneamente, rispetto alla migliore versione precedente in alluminio, è stato guadagnato anche il 15% in meno di peso. Il “supporto massimo” è ulteriormente cresciuto, arrivando al 410%, mentre grazie a una nuova cinghia alla quale è stata aggiunta la fibra di carbonio, è stato possibile migliorare anche in tema di vibrazioni e silenziosità.
Ma non è tutto: a fronte di un motore più compatto e leggero, anche le prestazioni ne hanno beneficiato. I nuovi materiali hanno infatti consentito di rivedere la curva di erogazione della coppia (con picco a 90 Nm). Consentendo da un lato di “salire” più velocemente che mai, dall’altro, invece, la “tenuta” della coppia, all’aumentare dei giri, nonostante un necessario e fisiologico calo, è notevole e meglio di qualunque altro Brose in gamma, nonostante la possibilità di godere di assistenza fino al ragguardevole regime di 120 rotazioni al minuto. Confermandosi il propulsore più “neutro” forse di tutto il panorama internazionale quando il ciclista si trova a pedalare con l’assistenza disabilitata, con questa generazione, migliorando una base già molto valida della versione 2018 (nelle quale avevano già creduto marchi storici come BH o innovativi come Fantic), Brose entra ora a pieno titolo nel novero dei migliori costruttori anche per le e-bike di maggiori prestazioni.
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Alex D’Agosta
Twitter: @alexdagosta