Alcuni organi di stampa, nei giorni scorsi, hanno riportato la notizia secondo cui il Consiglio dei Ministri stia per approvare un decreto legislativo che dovrebbe portare all’obbligatorietà di assicurazione anche per le e-bike. La notizia ha creato molta preoccupazione da parte degli utenti e delle aziende. Sia chiaro: avere un’assicurazione sulla responsabilità civile è cosa fortemente consigliata per tutti (anche per le biciclette tradizionali) altrimenti, in caso di sinistri, si rischia di rispondere con i propri bene di danni eventualmente arrecati a terzi, ma un’obbligatorietà rischierebbe di sbilanciare l’aspetto economico portando – queste sono le preoccupazioni delle associazioni dei ciclisti – a un aumento spropositato del costo delle polizze per veicoli che il codice della strada considera perfettamente come biciclette.
Al di là delle voci che circolano e tendono a gonfiarsi nelle preoccupazioni, è intervenuta oggi l’ANCMA a mettere in chiaro che, al momento, non è in studio alcun decreto in merito.
Ecco la nota dell’associazione di categoria:
MILANO, 5 AGO. – “Dall’Europa non arriva assolutamente alcun obbligo assicurativo per bici ed e-bike”. Confindustria ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori) interviene a seguito delle notizie riportate da alcuni organi di stampa, secondo cui il Consiglio dei ministri durante la seduta del 3 agosto ha approvato uno schema di decreto legislativo per il recepimento della direttiva 2021/2118 UE, che estenderebbe l’obbligo di assicurazione per la responsabilità civile verso terzi alle biciclette.
In una nota l’associazione sottolinea che “dalla lettura della direttiva emerge chiaramente che il provvedimento riguarda i veicoli azionati esclusivamente da una forza meccanica, quindi da un motore. Per come entrato nel Consiglio di ministri, la bozza del decreto di recepimento non fa riferimento ad alcun obbligo assicurativo per le biciclette a pedalata assistita, né tantomeno per le biciclette muscolari – i cui funzionamenti sono determinati primariamente dall’azione della forza muscolare assistita nel caso delle e-bike da una forza meccanica che si interrompe sempre in assenza della prima – e conferma espressamente l’esclusione di questi veicoli dagli scopi della direttiva stessa”.
Alla luce di questi chiarimenti, ANCMA sottolinea nuovamente che “anche solo la miope prospettiva dell’assicurazione per le e-bike, il cui obbligo non è presente in nessuno stato europeo, rappresenta un fattore di forte preoccupazione per un settore trainante e per un mercato che solo l’anno scorso ha generato un volume d’affari di oltre 3,2 miliari di euro”.