A prendere il numero secco c’è quasi da aver paura, e qualcuno si è talmente spaventato da non verificare nemmeno i dati. Perché parlare del 23 per cento in meno rispetto all’anno precedente potrebbe far tremare le vene ai polsi se ci si ferma al dato secco dimenticando, soprattutto, da quali anni si proviene. Il dato più corretto fa invece riferimento al 2019, l’anno pre-pandemia e quindi prima dello sconquasso positivo portato dagli incentivi prima e dalla spinta verso una mobilità alternativa che c’è stata subito dopo. Spinta che continua e che parla, a conti fatti di 24 punti percentuali in più rispetto al 2019 e le prospettive sono tutt’altro che negative.
Una spinta importante, manco a dirlo, viene dalle e-bike, quelle che stanno diventando sempre più protagoniste della mobilità di questi anni, non una spinta dal settore sportivo, quindi, sebbene anche quello ha il suo ruolo nella statistica.
I dati 2023
Come detto il rapporto del 2023, rispetto all’anno precedente, è impietoso. Le biciclette tradizionali fanno segnare un calo di 24 punti percentuali (1.090.000 pezzi venduti), le e-bike, con 273.000 unità, fanno segnare un -19 per cento rispetto al 2022. Il rapporto tra questi numeri dice che ogni quattro biciclette vendute, una è e-bike.
Il valore del mercato
Non sono solo i numeri a fotografare il mercato, ma anche il suo valore economico (pensate, ad esempio, se si vendessero tante biciclette ma di poco valore). Anche nei valori economici si parla di un +24 per cento rispetto al 2019. L’Ancma parla anche dell’affanno, più moderato che altrove, riscontrano le biciclette tradizionali calate del 18 per cento, rispetto al 2022. Settore che in Germania, ad esempio, ha pagato il 36 per cento.
Le e-bike più vendute? Quelle da città
I dati del report Ancma 2023 approfondiscono anche il tema delle tipologie di biciclette che compongono il totale delle e-bike vendute. I modelli da città rappresentano la metà del settore, a breve distanza (45 per cento) seguono le e-mtb, il il 4 per cento e-corsa/gravel, mentre le e-cargo rimangono attorno alla soglia dell’1 per cento.
Un quarto delle biciclette totali vendute sono e-bike, dato in crescita rispetto all’11 per cento del 2019.
Percentuali di bici tradizionali
Tra le biciclette tradizionali il 29 per cento sono mountain bike, 26 per cento le city-trekking, il 15 per cento le bici da ragazzi. Le biciclette da corsa si fermano all’8 per cento superando solo le pieghevoli (2 per cento).
Se i numeri indicano il segno meno (il mercato scende sotto ai due milioni di pezzi venduti) ad essere positiva è la bilancia commerciale: le esportazioni fanno segnare un più 21 milioni di euro.
Produzione interna alla riscossa
Le biciclette italiane piacciono e sempre di più, soprattutto all’estero. I numeri parlano di 250 imprese, ventimila addetti in un settore fatto di eccellenze, piccole medie imprese che sono ammirate da tutto il mondo, come ci ha sottolineato Cristiano de Rosa nel corso dell’intervista che riportiamo.
I commenti
Piero Nigrelli: positività
C’è positività nei commenti del settore. Piero Nigrelli, responsabile del settore bici di Ancma considera il momento come un “rimbalzo tecnico” facente parte di una fase calante che era stata pure prevista. Quindi: niente panico ma vanno comunque analizzate le ragioni per studiare come risalire al meglio guardando comunque alle tendenze confortanti del lungo periodo. Periodo che comunque ci consegna una consapevolezza maggiore dell’utilità della bicicletta.
Mariano Roman: ora incentivi all’utilizzo
Il presidente di Ancma non ci gira attorno.
«Ora servono incentivi all’utilizzo delle biciclette. Il rimbalzo ce lo aspettavamo e i segni meno sono più che plausibili. Concentriamoci sul mercato, le analisi dicono un 2024 di stabilità e un 25-28 di sviluppo. E si parla di 10 milioni di biciclette elettriche tra il 2028 e il 2030.
«Ci sono però riflessioni da fare, perché la lunghezza della catena di approvvigionamento non è adatta a un mercato che deve essere così flessibile. Occorre rendere il settore più flessibile a livello industriale di quel che è stato in questo momento. Occorrono soluzioni per evitare che poi si incorra in questa necessità di extra sconti che finiscono col tagliare le gambe alle aziende ma anche alla catena distributiva.
«L’Ancma ha sul tavolo tante idee per il mercato e potremmo essere fortissimi come mercato, siamo in un Paese perfetto per andare in bici e il governo potrebbe fare molto di più per incentivarne l’uso. All’estero le aziende che incentivano i propri dipendenti a venire in bicicletta gli danno 25 centesimi a chilometri e hanno degli sgravi, da noi finiscono col pagarne altrettanti allo stato. Insomma, i segnali sono positivi, ma occorre darsi da fare»
Cristiano De Rosa
«Esiste voglia di pedalare e oggi c’è molta più gente che va in bicicletta anche a corsa – ha sottolineato De Rosa, uno dei vicepresidenti di Ancma – Ci sono nuove possibilità da parte di tutti noi, gravel compresa. La bicicletta è uno strumento di benessere che abbiamo scoperto dal lockdown in poi.
«La fotografia dei numeri dal 2019 a oggi parla di un più 24 per cento ed è questo che conta. Noi abbiamo il vantaggio della bicicletta italiana, il primo mercato 2023 di De Rosa è stata la Cina. Dobbiamo investire sulla nuova generazione e su chi ha scoperto la bicicletta da poco. Come aziende dobbiamo essere bravi a tenere questi clienti. Dobbiamo essere coesi tra le aziende. Sappiamo la nostra forza e ne dobbiamo essere consapevoli e sfruttarla a nostro favore»
Paolo Magri, vicepresidente Ancma
Il presidente uscente dell’Ancma, ora vicepresidente, parla della forza dell’associazione che ha guidato fino a pochi mesi fa.
«Quello della bicicletta è un comparto aziendale piuttosto frammentato in Italia, fatto da piccole aziende ed è per questo che è importante fare sistema. È essenziale per unire le forze e portare avanti l’associazione. Ormai, ne siamo quasi certi, siamo riusciti a scongiurare l’inserimento di targa e assicurazione per le e-bike nel nuovo codice della strada. Sarebbe stato un de profundis per il settore.
«Siamo riusciti a dimostrare che unendo le forze, con le piccole aziende nell’Associazione, si riescono a fare cose altrimenti impossibili singolarmente. E bisogna continuare a lavorare in questo settore».
Proprio in occasione della presentazione dei dati di vendita del 2023, Ancma ha presentato una campagna che sarà sui media generalisti dal titolo “Ora pedala”. Il fine è far usare la bicicletta ai tantissimi che l’hanno comprata in questi anni e sono dubbiosi sull’utilizzo. Una spinta dal basso per stimolare anche le infrastrutture che sarebbero il vero trionfo delle due ruote italiane.