13 set 2018 – In pochi minuti quel video ha fatto il giro del web. Tanto da lasciare senza parole lo stesso Ernesto Colnago: «In tanti anni e tante migliaia di corridori che ho servito, non mi era mai capitato che un corridore si esprimesse in quel modo su una mia bici, tanto meno in diretta tv». Parole pesanti quelle del costruttore di biciclette che ha avuto a che fare con campioni assoluti del ciclismo.
È successo che Fabio Aru, ieri, sia caduto in discesa, durante la Vuelta. Il corridore ha raccontato della catena incastrata, del suo tentativo di spostarla a mano e di una sbandata che lo ha fatto rovinare contro un muro e poi a terra in una discesa ad alta velocità. Lo sfogo registrato dalle telecamere sul momento era fatto di una crisi di nervi, conseguenza pure comprensibile di dolore e spavento colti a caldo.
In passato abbiamo visto corridori lanciare via la bicicletta per la rabbia di un guasto meccanico, qualcuno arrivare a danneggiarla. Certo parole così rischiano, per chi investe nel ciclismo (e paga parte di quei tre milioni che Aru prende a stagione) di essere un boomerang devastante in una campagna marketing. Basta affacciarsi sui social per rendersene conto.
«Non so cosa dire, approfondiremo meglio quando avremo la bici qui – dicono da Colnago prudentemente – certo è che in 64 anni di biciclette i corridori ci hanno sempre ringraziato e non abbiamo mai fatto ammazzare nessuno». La bici di Aru, peraltro, è un modello già collaudato e modernissimo, come è normale dare a un corridore di punta. Si tratta della Colnago V2-R montata con cambio Campagnolo Super Record EPS a 11 velocità. Anche il cambio, accusato del problema, è un modello elettronico utilizzato già da tanto in gara e sul mercato (siamo in attesa, anzi, dell’arrivo della versione a 12 velocità di cui Campagnolo ha già presentato il modello meccanico).
Colpa del meccanico allora, come spesso finisce in questi casi? Alla UAE, la squadra di Aru, il meccanico è Giuseppe Archetti, veterano dell’ammiraglia e meccanico di lungo corso, non a caso è una delle colonne della nazionale azzurra. Esperienza e preparazione non gli mancano, difficile immaginare a un errore tanto grossolano da mettere in pericolo l’incolumità di un corridore.
Ma quella bicicletta, dopo lo spavento, è tornata in ammiraglia e alla sera è stata studiata con cura dai tecnici prima di essere imballata per essere inviata direttamente alla casa madre, da Colnago.
I primi controlli ufficiali
Cos’è successo allora? I tecnici Campagnolo hanno controllato la bicicletta con il meccanico della squadra e l’hanno trovata perfettamente funzionante anche dopo la caduta. E la spiegazione della catena incastrata tra l’11 e il forcellino posteriore (che avrebbe portato al blocco della trasmissione) non ha trovato alcun riscontro: il telaio era perfetto nel punto che sarebbe dovuto risultare graffiato da un problema del genere.
Appurato questo, insomma, restano le parole davanti a telecamere e microfoni sempre più invadenti in un intimo della corsa che a molti piace raccontare in tutti i dettagli e che è sempre stata così a ben vedere. Compreso quel momentaccio di un corridore che non riesce a rimettersi in pista come vorrebbe ma che speriamo di rivedere al più presto dove ha già dimostrato di poter arrivare. Ovviamente anche con la testa del campione.
Redazione Cyclinside
I cambi funzionano bene se ben regolati. Quelli elettronici funzionano bene fintanto che la batteria é carica e fintanto non venga fuori un qualche “bug” nel programma di gestione del cambio… A quel punto, si prende atto che non é più come tirare un cavo o dare un colpo al deragliatore. Se il bug viene fuori fai come si fa sui PC di casa… Control+Alt+Canc 🤣🤣🤣🤣 oppure torni a preferire un cambio meccanico accettando di non demandare la regolazione all’ennesimo sistema automatico.
Fabio Aru alla Vuelta guida una Colnago V2R non la C64 (che gli è stata regalata da Ernesto Colnago nera senza loghi UAE) per testare le salite.
Vero, Leonardo, grazie. Abbiamo corretto, nella fretta abbiamo scritto l’altro modello. Occhio attentissimo!
Ma come mai alla vuelta utilizza una V2R quando per tutto l’anno compreso il Giro d’Italia ha sempre utilizzato la C64?
Se non ricordo male, Aru sta usando componenti Campagnolo da un bel po’ di tempo; l’Astana ha usato Campy per anni e, con i gruppi dell’azienda vicentina, Fabio ha vinto e si è fatto conoscere. Chi va in bici sa perfettamente che un inconveniente può capitare e non necessariamente la colpa va attribuita ai componenti o al telaio. Basta un sobbalzo anomalo nel momento in cui si cambia a provocare un disallineamento che può portare a un salto di catena o al problema che sembra essersi verificato.
Male ha fatto Aru a usare le parole che abbiamo sentito; va capito che quando la pelle brucia spesso si perde il senso della misura e per Fabio non è certo un momento facile. Personalmente aggiungo che Colnago e Campagnolo sono l’orgoglio del genio italico, dispiace che ad accorgersene siano più spesso gli appassionati di oltreconfine.
Da ignorante sui gruppi elettronici (a cui devo ancora passare), chiedo: che vuol dire “vanno bene finché non viene fuori un bug nel programma”? Voglio dire: eventuali malfunzionamenti possono sorgere di punto in bianco anche dopo tanto tempo di funzionamento impeccabile?
In teoria il software di un gruppo elettronico in commercio da tempo dovrebbe essere stabile…non credo neanche si tratti di software complicati rispetto ad un gestionale per pc… Ora mi mettete paura al pensiero di passare all’elettronico…ahah
Aru, a quanto si è capito, ha detto di essere caduto perché gli è uscita la catena e si è incastrata e, nel tentativo di rimetterla a posto, ha fatto un errore lui. Insomma, non si è inchiodata la routa (e come avrebbe potuto poi?)
Quindi, nessuna paura. Poi le dichiarazioni di Campagnolo e Colnago sono abbastanza chiare.
Non penso proprio sia colpa di materiali che, per quanto sofisticati ed estremi, sono ultra collaudati e sicuri.
Aru ha commesso un errore grossolano e potenzialmente molto molto più pericoloso per la sua incolumità (pensate se la mano gli fosse finita tra i raggi della ruota a quella velocità…).
Sta passando l’ennesimo brutto momento, la sua carriera tra i professionisti ne è piena. Qui ha toccato l’apice della mancanza di lucidità.
Io credo che Aru più che alla boccetta debba guardare a chi gli cura la preparazione. Giro sbagliata e poi si è insistito nel fargli finire il giro quando non ne aveva più. Vuelta ..mai stato in gara
Aru da professionista ha commesso un errore da allievo e spero che da questo umilmente impari la lezione sono anomalie che si possono capitare e deve essere in grado di risolvere il problema senza mettere a repentaglio la propria incolumità
Ma quale “bug”!
Il cambio EPS non è il problema, ma il ciclista che non sa controllare i propri nervi.
Se anche si incastra la catena tra l’ultimo pignone ed il forcellino destro, la ruota non si blocca ma continua a girare perché risulta solo il corpetto del mozzo ad essere bloccato: non puoi pedalare ma la ruota gira senza problemi.
Che poi il cambio eps non abbia il fine corsa esterno regolabile è vero, ma è altrettanto vero che non ce n’è il bisogno. E specialmente la ruota non si blocca.
Essendo il pezzo in discesa, io dico che Fabio Aru debba rivedere i propri piani di allenamento, le sue ultime stagioni sono state deludenti. E la colpa non è del “c#zzo di bici”, no….
Secondo me il problema è alla UAE,i corridori che anno scorso vincevano ho battagliavano quest’anno non vanno… i problemi o guasti meccanici possono capitate a tutti…..lui ha avuto la sfortuna di cadere…
Io possiedo una c60 con cambio super record eps e la ruota non si è mai bloccata ma 2 volte mi si è incastrata la catena con relativo blocco delle pedivelle ed è questo credo quello che sia successo ad Aru. Cosa comunque gravissima perché il rischio di cadere è altissimo. La cosa credo che non dipenda ne dal telaio ne dal cambio ma dalla regolazione di quest’ultimo che se non fatto a regola può dare questi problemi.
Se ti è successo non una, ma due volte… Cambia meccanico!
Vergognose le sue parole. Oltre alle gambe a non funzionare ha il cervello. La smetta dilludere i suoi tifosi. Prenda atto che questi sono i suoi limiti.Le sue vittorie più che da propri meriti sono dovute alla Squadra (Landa).Caro Aru smettila di arrampicarti sui specchi.
In bici sei fra i corridori più scomposti .prima di criticare la bici impara a pedalare
La nuova Colnago CDB
Fermo restando che Fabio Aru non mi é molto simpatico, ma và capito nel suo sfogo chiunque dopo un botto simile e dopo il nervosismo di un anno di sacrifici inutili, mi pare eccessiva la preoccupazione di Col ago che non ha bisogno di gioketti televisivi per confermare la qualità dei suoi prodotti. Penso he la cosa più giusta e bella è che. Colnago accetti le scuse di Fabio che era solo rabbia e magari faccia tesoro anche del fatto che la tecnologia sulle bici troppo esasperata comporta il pagamento di questi tributi…. MEDITATE GENTE!
Perfettamento d’accordo paura e dolore sono un mix perfetto per imprecazione di questo tipo e onestamente non mi sembra che abbia detto chissà cosa. Il problema é che imprecando contro la bicicletta in diretta tv è stata fatta una pessima pubblicità al marchio. Da qui il risentimento di Colnago che a mio giudizio non centra nulla. I salti di catena con annessi bloccaggi delle pedivelle ci sono sempre stati chiaro che con i cambi elettronici le regolazioni da fare sono più accurate li quando spingi il pulsante il pignone sale o scende e non sente storie e se il cambio e montato male o regolato male avviene il problema
Visto chi è il meccanico e l’esperienza anche ha… Non credo proprio sia stato un errore di montaggio, né tantomeno un “bug” o un qualsivoglia problema del telaio…