13 mag 2016 – Le voci dicono che i freni a disco dovrebbero tornare, nel gruppo dei corridori professionisti, a partire dal mese di giugno. L’UCI, ancora non conferma ma è certo che in questo periodo, dallo stop dopo l’incidente occorso allo spagnolo Ventoso durante le classiche, ci sono state tante consultazioni e prove tecniche. Mettere in sicurezza i dischi come era stato già detto in precedenza, arrotondandone il bordo, è un’operazione sicuramente efficace, ma piuttosto costosa a livello produttivo. Inoltre non mette al riparo dal surriscaldamento dei dischi dopo un impiego prolungato dei freni.
Ecco il video che spiega come funziona:
Nelle chiacchiere pro e contro i freni a disco si è posto Romolo Stanco, di T°Red Bikes che ha ideato una soluzione decisamente efficace al problema.
Pur dichiarandosi a favore dei freni a disco e scettico sulla loro pericolosità, Stanco ha voluto trovare una soluzione che risolvesse il problema alla radice: ha ideato un carter che si monta direttamente sul mozzo (sul cappellotto esterno del mozzo, quello che si blocca sul forcellino, oppure sostituendone proprio la parte) senza richiedere alcuna modifica ai dischi o al telaio.
Il sistema è stato realizzato in 3D ed è già stato brevettato e presto sarà in produzione e, assicura Stanco, non dà alcun intralcio al cambio ruote. Il nome in codice del prodotto è DonChisciotte, è stato prototipato, brevettato e testato su bici ed è ora in fase di sviluppo. Il prototipo è stato realizzato in resina e carbonio e la produzione finale potrà avvenire in plastica o in fibra di carbonio a seconda delle necessità e del tipo di prodotto.
«Il sistema di montaggio prevede due opzioni – spiegano da T°Red – è possibile cambiare l’endcap del mozzo con uno dedicato che integra i sistemi di aggancio della protezione, oppure utilizzare una boccola che si aggancia all’endcap esistente sfruttandone la forma.
Questo significa che il sistema non interferisce nel cambio ruota e resta inoltre indipendente dal telaio. Non sono necessari adattamenti o cambi né sul telaio, né sulla ruota o sul rotore.
La soluzione di montaggio permette una facile applicazione da parte di tutti, dando la possibilità di utilizzarla o meno a seconda delle condizioni o delle situazioni».
È la “soluzione finale” insomma. Se l’UCI dovesse prenderla in considerazione non ci sarebbero più problemi per i freni a disco. Poi bisognerà vedere come velocizzare il cambio ruote, ma intanto per quel che riguarda la sicurezza, siamo a posto.
Info: www.tredbikes.com
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Guido P. Rubino
Io penso che ci saranno sicuramente dei ritardi di secondi nella sostituzione delle ruote vorrei sapere cosa ne pensano i tecnici dei cambi ruote.
A livello di cambio ruote non dovrebbe cambiare nulla. Il carter è fisso sulla ruota e lascia spazio al disco per entrare nella pinza. Quindi non dovrebbero esserci problemi di sorta rispetto ad un disco senza copertura.
Carter mi sembra ottimo………del resto i freni a disco sono migliori in qualsiasi situazione.
Si sta spingendo verso il freno a disco sulla bici da corsa dopo aver sviluppato al massimo le piste frenanti dei cerchi in carbonio, ottenendo risultati pregevoli per peso, efficacia e semplicità. Mi chiedo che senso ha! Capisco che bisogna ripartire da un qualcosa per dare linfa al mercato, ma si inventino qualcosa di più costruttivo. I freni idraulici credo modestamente che si adattino bene alle mtb, o a mezzi che percorrendo percorsi ostili nel fuori strada abbiano bisogno di un impianto frenante più robusto, immediato ed affidabile contro acqua, polvere e fango. Io credo che il consumatore, l’amatore, sentenzierà la sua inutilità sulle bici da corsa.
ti posso dire che i freni a disco sono ottimi anche sulle BDC……bisogna
provare ……molta sicurezza in tantissime situazioni……..con perno passante
R.A.T. BREVETTATO FOCUS cambio ruota facilissimo…..mi sembra giusto che il mercato vada
avanti con nuove tecnologie….