23 mag 2016 – Si può perdere un grande giro per un incidente meccanico? La storia è piena di episodi in cui la tecnologia si è messa di traverso. Escludiamo da queste considerazioni le forature che, pur trattandosi di incidenti meccanici, hanno a che fare con la sfortuna. Diverso quando il problema è dovuto ad un malfunzionamento di parti meccaniche. Qui, in genere, c’è un concorso di colpa con il fattore umano: cattivo utilizzo della bicicletta, oppure problemi di montaggio e taratura da parte dei meccanici. Oppure entrambe le cose, magari con il condimento di un po’ di sfortuna. Senza andare troppo indietro nel tempo: Andy Schleck ci ha perso un Tour de France per una cambiata difettosa che lo ha appiedato nel momento cruciale.
A Nibali ieri è accaduto un po’ di tutto. Metteteci anche il nervosismo di sentire la condizione che non è quella che ti aspetti ed ecco il disastro. E allora, a ben guardare, poteva anche andare peggio. Compresi quei tifosi invadenti e piuttosto stupidi che non si rendono conto, o forse lo sanno e se ne infischiano, di quanto possa essere fastidioso un certo comportamento in determinate situazioni.
Tifosi
Partiamo da qui. Abbiamo visto tifosi correre affianco a Nibali che, in più occasioni ha tolto le mani dal manubrio per allontanarli. Correre affianco a un corridore in una cronometro (soprattutto ma non solo) crea tensione. Chi corre si sbilancia, urla, si scontra con altri tifosi. Il corridore rimane impassibile ma vede la situazione e ne deve tenere conto, si deconcentra. Deve essere pronto a schivare eventuali problemi come è stato effettivamente per Nibali ieri quando due tifosi si sono scontrati rischiando di rovinare a terra assieme al corridore. Un altro ha allungato una mano
per toccarlo… Ma vi rendete conto? E sì che molti di questi tifosi erano pure vestiti da ciclisti. Se vai in bici lo sai, o almeno puoi immaginare, cosa possa significare avere uno che ti corre affianco. La differenza tra tifo e pericolo è sottile, basta solo la stupidità a spiegare certi comportamenti? Magari aiutata da una buona dose di alcol in circolo bevuto in attesa della corsa. Ma non è un attenuante. Anzi, è un moltiplicatore di stupidità. Perché quest’ansia di fare la figura degli imbecilli in mondovisione?
Quel cambio che si strappa
Nibali è sempre stato misurato nelle sue dichiarazioni e ieri non ha cercato scuse. Nessuna intervista dopo la tappa, solo un tweet in cui si assume le responsabilità del colpo subito: giornataccia, tutto qui.
Esistono giornate belle e giornate nere. Oggi una di quelle! Il sorriso resta sempre! Sono umano e non me ne vergogno. #NeverGiveUp
— Vincenzo Nibali (@vincenzonibali) May 22, 2016
Poi stupisce pure vedere un corridore che nel momento più importante ha un problema meccanico come quello occorso a Nibali. Cos’è successo?
Nibali cambia, mette il 53 e succede il disastro. In un’altra situazione si sarebbe risolto velocemente, ma in salita si perde subito velocità e nel tempo che Nibali rimette su la catena sulla moltiplica la bici si ferma quasi. La catena salta e, nella concitazione – intanto scende il meccanico a spingere – probabilmente la catena esce dal bilanciere del deragliatore posteriore. Quando Nibali ricomincia a pedalare la catena si incastra dietro e, anziché scorrere nel cambio, lo trascina con sé strappandolo letteralmente via: bici da buttare. Oppure si incastra nella guarnitura, le immagini non sono chiare, ma il risultato è lo stesso. Ecco la sequenza anche nel video che abbiamo montato:
Nervosismo? sicuro. Errore? Anche. Probabilmente sarebbe bastato allentare un attimo la pedalata per avere una cambiata perfetta. Nelle immagini si vede che la catena, pur non essendo sul massimo rapporto posteriore, è comunque piuttosto “incrociata” rispetto al 53. Spostarla bruscamente sulla moltiplica più grande tenendola in tensione ha probabilmente causato il mancato aggancio sulla moltiplica e quindi la caduta da cui si è innescato tutto il resto. Deragliatore mal regolato? Azione imprecisa del corridore? Forse tutt’e due. Chissà se con un deragliatore elettronico, che cambia sempre allo stesso modo e senza tentennamenti a prescindere dalla forza applicata sul comando, le cose sarebbero andate diversamente? Uno dei sensi del cambio elettronico è proprio quello di assicurare una cambiata uniforme a prescindere dal momento. Certo è che la catena non dovrebbe mai cadere, nemmeno in condizioni così critiche.
Redazione Cyclinside
In quel caso con un elettronico sarebbe stato anche peggio. In quella situazione, a caduta di catena avvenuta, la soluzione è quella di fermarsi un attimo, tirare a posto la catena e ripartire. Ci avrebbe messo meno che a cambiar bici. E comunque, in quel momento, Vincenzo stava perdendo già un sacco di secondi da Kruijswijk. Non cerchiamo di giustificare con un malfunzionamento di un cambio (ce ne sono sempre, solo che ci accorgiamo di quelli che fanno “notizia”) una brutta giornata.
Nessuna giustificazione, non l’ha cercata neanche Nibali. Fare le cose con calma avrebbe aiutato sì. L’elettronico è solo un’idea. Componenti meccanici ben regolati difficilmente vanno in crisi così.
A me è sembrato che sia caduta la catena all’interno nel passare dal 53 al 39 e poi nel provare a farla risalire si sia incastrata nel cambio causandone la rottura. Che il meccanico abbia dimenticato di montare il dispositivo anti caduta? O si sia allentato col tempo e non è stato verificato? O non lo abbia montato per recuperare peso nella cronoscalata? Forse in questi casi l’elettronico non avrebbe causalo l’inconveniente perchè la deragliata è più progressiva. Ma perchè Vincenzo non usa l’elettronico? Cancellara predilige il meccanico perchè – a suo dire – sul pavè non riesce a controllare i pulsanti del Di2 Shimano in modo preciso come il meccanico. E Nibali? Ciao Guido sempre preciso, professionale ed esauriente.
Grazie Giuseppe! Dall’Astana parlano solo di “salto di catena” senza dare alcun dettaglio. In linea di massima la catena non dovrebbe cadere nemmeno se manca il chain catcher… poi ci si mette anche la sfortuna (una cambiata proprio nel momento in cui la bici prende una buca che fa fare un movimento anomalo alla catena…)
Insomma, è andata così. Speriamo che possa recuperare con un po’ di spettacolo!
(Guido)
con l’elettronico non sarebbe accaduto. La tecnologia a volte fa la differenza e Campagnolo è indietro.
Non che gli manchi l’elettronico a Campagnolo. Ma Nibali preferisce da sempre il meccanico.
A mio avviso,anche senza i 30/40 secondi persi per il salto ieri ha preso una sonora batosta da un corridore che ha una eccellente condizione.purtroppo Nibali questa condizione non c’è l’ha.ieri pedalava troppo agile per fare la differenza.speriamo tutti in un bel numero questa settimana ,ma la vedo dura…
Brutta pubblicità per la nota casa produttrice di gruppi…
Ciao Guido,uso il cambio SR EPS da 2 anni posso dirti che ha una cambiata perfetta in tutte le condizioni,se l’avessi usato anche Nibali non credo che avrebbe scatenato…salutoni grande Guido…