26 mag 2017 – Oggi Tom Dumoulin ha fatto la figura del portiere di calcio che prende il gol da lontano a inizio partita facendosi trovare distratto fuori dai pali.
Il leader della classifica del giro si è fatto pizzicare in fondo al gruppo dando il là all’attacco di Bahrain e Movistar che non se lo sono fatti dire due volte. Giusto? Sbagliato?
È la corsa e bisogna stare attenti. Ci sta l’attacco degli altri contendenti e la fatica buttata sulla strada per rientrare è di quelle che comunque restano nelle gambe. Tanto più se la maglia rosa si trova in fondo al gruppo all’inizio di una discesa quando a spezzare il gruppo ci vuole un attimo. Dumoulin è rientrato, pareggiando i conti, ma con un po’ di sforzo nelle gambe.
Curioso che l’aiuto alla maglia rosa sia arrivato anche da alleati di maglia diversa (Dumoulin era solo). Logico pure, perché in quella situazione la fuga che già era partita non avrebbe avuto speranze. Ricompattato il gruppo dei migliori la fuga è tornata a decollare.
Poi non è successo più niente. La fuga davanti dilaga e dietro tutto rimandato: si va al pascolo aspettando la salita finale.
Passa il tempo e passano i chilometri mentre la corsa riprende il suo naturale andare, fino all’inizio della salita che porta a Piancavallo.
All’inizio della salita si raccontano due storie. Quella della fuga: Landa va, finalmente. Lascia i compagni di fuga e fa un ritmo regolare fino all’arrivo dove arriverà, finalmente, da solo a confermare la sua maglia azzurra di scalatore (chissà se l’anno prossimo diventerà verde di nuovo?). Arriva da solo Landa e finalmente senza nessuno che possa batterlo sul traguardo.
La seconda storia è quella di Dumoulin. Si stacca quasi subito, resta con due compagni di squadra che pian piano si perdono, ma non è un crollo. Sembra tutto calcolato e infatti se pure è in crisi perde il minimo possibile. Diventano 15, poi 18 i secondi di ritardo di Dumoulin, davanti vanno regolari ma nessuno affonda il coltello nell’apparente ferita di Dumoulin che resta dietro ma non li perde di vista.
Le forze sono al lumicino per tutti. Quando scatta Pinot prende vantaggio su Quintana e Nibali che più di così, evidentemente non vanno. Dopo Zakarin, Nibali prova un’accelerazione. Non sono scatti secchi, non ce n’è più ormai. Lo scatto deve farlo Quintana per recuperare un problema tecnico, ma nessun problema.
Il gioco delle squadre fa incontrare al momento giusto Nibali con Visconti, che lo aspetta dalla fuga partita in precedenza.
Nel finale parte Zakarin con Pozzovivo a ruota (lui sarebbe da rivedere per bene) ad inseguire Pinot che intanto guadagna un bel po’ anche sui suoi diretti avversari. Nibali salva per un pelo la terza posizione, ma intanto Dumoulin perde la maglia rosa a favore di Nairo Quintana.
Sembra tutto calcolato se pensiamo alla cronometro di domenica, ma certamente ora le cose cambiano. Dumoulin non è più imbattibile. Evita la beffa, Quintana è in rosa, ma è anche lui stanco morto. Vincerà chi recupera meglio.
Redazione Cyclinside