I tifosi del “El Embatido” se ne saranno sicuramente accorti. Al mondiale gravel di Pieve di Soligo Valverde ha indossato il nuovo casco Stormchaser Ace di Abus. E noi per non essere da meno – con rispettosa reverenza Don Alejandro! – abbiamo voluto provarlo alla Val d’Orcia Gravel sul percorso lungo da 135 chilometri ed oltre 3.330 metri di dislivello. Quale test più probante per distanza, durata e tipologia di percorso?
Fatto in Italia con le migliori tecnologie. Ed un occhio al prezzo
Con il nuovo Stormchaser ACE, Abus si rivolge al segmento medio per quanto riguarda il posizionamento di prezzo ma il suo sviluppo deriva direttamente dalla piattaforma dei caschi alto di gamma della casa tedesca dai quali mutua le tecnologie innovative e l’origine “Made in Italy” in quanto prodotto nel cuore delle Dolomiti nella fabbrica italiana di Abus. Un casco, quindi, pensato per essere alla portata di tanti, per disponibilità di spesa, ma anche poiché adatto a molteplici discipline. Dunque non solo gravel ma anche strada così come ciclocross.
Il test sul campo: comodo, fresco e leggero
Di solito, lo ammetto, faccio fatica a trovare un casco che mi calzi bene. Ho la testa voluminosa e spesso accade che anche la misura più grande mi vada leggermente stretta, particolarmente sulla zona anteriore. Ciò fa sì che, oltre a provare un leggero disagio mentre pedalo, una volta terminata l’attività e tolto il casco, mi rimangono dei segni evidenti di compressione sulla fronte per qualche ora.
Come è andata con lo Stormchaser Ace? Incredibile, ma vero, appena indossato non volevo credere ai miei occhi, anzi alla mia testa! La calzata è molto comoda, quasi ampia, è può essere regolata facilmente grazie al sistema “Zoom-Ace” mediante una pratica rotellina micrometrica posizionata posteriormente sulla gabbia di ritenuta. Quest’ultima può essere allungata o accorciata all’interno del casco mediante un cursore zigrinato per personalizzare la calzata in base alle proprie esigenze. E non ho nemmeno dovuto togliere l’imbottitura interna, che spesso sono costretto a rimuovere in parte per aumentare il comfort.
Al comfort generale contribuisce decisamente anche il peso contenuto, che varia da un minimo di 200 ad un massimo di 240 grammi a seconda della taglia. Molto confortevoli anche i “FlowStraps”, laccetti in tessuto morbido che non irritano la pelle e che non necessitano di alcuna regolazione intorno all’orecchio. I laccetti sono talmente leggeri e flessibili che, a volte, sembra quasi di non averli indosso.
Una caratteristica che ho apprezzato particolarmente dello Stormchaser Ace è la freschezza. Ho pedalato sempre col cappellino come sottocasco ed anche con una temperatura massima di 25 gradi, non ho mai avvertito alcuna sensazione di surriscaldamento. Il casco è infatti disegnato secondo i dettami della “Forced Air Cooling Technology”, che altro non è che un sistema basato su canali interni di ventilazione che collegano le sette prese d’aria sull’anteriore con le sedici uscite sul posteriore.
Posteriormente sono presenti dei riflettori catarifrangenti piuttosto evidenti, mentre sulla parte superiore troviamo un adesivo che recita “Made in Italy” ed un altro che porta il nome del casco, dettagli che denotano l’attenzione ai particolari prestata da Abus.
L’unica caratteristica che non ho potuto apprezzare, mio malgrado, e rispetto alla quale vi chiedo di fare atto di fiducia insieme a me, è la dichiarata compatibilità con capigliature provviste di codino, garantita da un foro di generose dimensioni posizionato sulla gabbia di ritenzione posteriore. Forse, chissà, in un’altra vita riuscirò a provare anche questo.
Peso, colori e prezzo
Il nuovo Stormchaser Ace è disponibile in tre taglie:
- Small (51-55 centimetri): 200 grammi
- Medium (54-58 centimetri): 220 grammi
- Large (57-61 centimetri): 240 grammi
A catalogo sono previste ben cinque colorazioni: nero “velluto”, grigio “corsa”, rosso “performance”, bianco “polare” e viola “flip flop”.
Il prezzo consigliato al pubblico è di 149,95 euro.
Galleria fotografica
Per maggiori informazioni: https://mobil.abus.com/it
foto ©Cyclinside/Guido P. Rubino – Sprint Cycling Agency – Abus