4 dic 2018 – Certe tematiche sono cicliche e ricorrenti. Da chi dipende la sicurezza dei ciclisti? Ne abbiamo parlato. Ne abbiamo già parlato. Eppure siamo qui, a pensarci su, come se l’argomento fosse nuovo e ancora non chiaro.
A sollevare un polverone è stata una dichiarazione del Direttore Centrale delle Specialità della Polizia di Stato, Roberto Sgalla. Il dottor Sgalla, a dire il vero, non è nuovo a indispettire i ciclisti con la sua posizione netta sull’obbligo del casco per chi pedala. Obbligo che sposa certamente una necessità di protezione da parte del ciclista, ma che rischia di spostare il problema.
Un po’ come il discorso che l’abbigliamento scuro risulterebbe pericoloso per il ciclista perché lo renderebbe poco visibile al traffico veicolare. In realtà la dichiarazione di Sgalla al magazine InBici, non invoca obblighi precisi, anche se parla di “sviluppare regolamenti” e poi riporta che “[…] cercheremo di abolire l’abbigliamento nero per spingere le aziende a investire su colori sgargianti”.
Dichiarazioni che, se da una parte fanno leva sul buon senso, in certi casi, dall’altra rischiano di lasciar passare ancora una volta il concetto che la sicurezza del ciclista dipenda esclusivamente dal ciclista. Anche stavolta sarebbe stato opportuno affiancare parole chiare e nette sul rispetto delle regole da parte di tutti, pensando in particolare a quelli che i ciclisti li travolgono per distrazione, eccesso di velocità, guida spericolata. In una definizione: quelli che sono abituati troppo spesso a non rispettare le regole forti di un’impunità tutta italiana che si tende a compensare con l’aumento di leggi e l’inasprimento delle sanzioni, mentre occorrerebbe un controllo più capillare.
Altrimenti, rischia di passare ancora che la colpa sia dei ciclisti, anche per quello che non hanno fatto.
Guido P. Rubino
Ciao Guido,
verissime e condivisibili le tue osservazioni e considerazioni nel finale dell’articolo, ma… Oltre a non piacermi più di tanto l’abbigliamento nero o scuro, mi farebbe sentire a “disagio” soprattutto in condizioni di scarsa visibilità come spesso trovo nelle uscite autunnali / invernali soprattutto qui al nord…
Per questo motivo scelgo sempre di indossare qualcosa di vistoso, anche a costo di non apparire “figo” in mezzo ai miei compagni di uscite… L’obbligo, però, come paventato da Roberto Sgalla, non mi piace proprio!
Ciao,
Concordo in pieno con l’articolo e anche con il commento di Max
Assolutamente d’accordo con MAX B e Massimo. Come ciclista uso sempre un abbigliamento molto visibile usando colori chiari oltre che luci sulla bici e sul casco, meglio se lampeggianti perchè attirano meglio l’attenzione; come automobilista mi rendo conto che vestiti scuri rendono i ciclisti quasi invisibili!