22 mag 2013 – Due che insieme fanno sette Giri d’Italia e dieci Tour de France. Eccoli qui: Eddy Merckx e Miguel Indurain. Insieme, a spasso nei corridoi della Campagnolo in occasione della celebrazione degli ottant’anni dell’azienda. Guardano incuriositi, chi è al lavoro ferma un attimo la produzione. E come fai a far finta di niente davanti a due così. Parlottano tra loro, chiedono e sorridono. Soprattutto sono incuriositi dalle ruote. Ai loro tempi non c’era molta scelta. Oggi i corridori possono scegliere praticamente qualsiasi tipo di ruote. E non è questione di sponsorizzazioni. Ogni marchio ha in gamma tipologie diverse e praticamente ogni altezza di cerchio. La scelta è lasciata al corridore e ad eventuali “guru” tecnici cui i pro’ si affidano per le scelte tecniche. Non sempre azzeccate a quanto pare. E allora lanciamo la domanda:
– Eddy, cos’avrebbe fatto con ruote di questo tipo ai suoi tempi.
Sorride, ci guarda e sembra pensare “li avrei distrutti tutti anche oggi con le ruote normali” o almeno ci piace pensarlo. Poi risponde:
«Saranno pure utili ma bisogna sceglierle bene. Lo vedi che in certe corse non stanno in piedi? Troppe cadute nelle corse a tappe e certamente le scelte delle ruote sono state sbagliate in molti casi.
«Fantastiche le ruote ad alto profilo moderne ma non per tutte le tappe. Poi tendono ad usare tubolari troppo sottili. Nelle tappe di pioggia noi mettevamo tubolari più larghi, li gonfiavamo un po’ meno ed eravamo molto attenti anche alla qualità dei tubolari. Oggi con la logica delle sponsorizzazioni e delle gomme nuovissime si trovano a correre con gomme troppo fresche, non stagionate.
Continua a parlare, ce l’aveva dentro evidentemente e voleva dirla:
«Poi quando pioveva passavamo il battistrada con l’aceto – prosegue – serviva ad ammorbidirlo e a renderlo più sensibile sulla strada. Oggi no. Non fanno così, gonfiano a tutta a poi si trovano che non riescono a curvare».
L’ha detto Merckx, che era uno attentissimo alla tecnologia e spesso faceva impazzire meccanici e costruttori (provate a chiedere a De Rosa di quella volta con le forcelle della Roubaix). Però era attentissimo e difficilmente sbagliava.
Probabilmente sì, li avrebbe distrutti tutti quelli di oggi. A cominciare dalle scelte tecniche.
Redazione Cyclinside