9 apr 2017 – Il giorno è arrivato. Il conto alla rovescia di Tom Boonen è partito ed è l’unica certezza, assieme al bel tempo, di questa giornata. Stasera il belga sarà un ex corridore, più o meno felice lo sapremo lungo la strada. Di sicuro sarà sereno, come lo è stato in questi giorni che lo hanno portato a quella x messa sul calendario, l’ultimo giorno di scuola con tanto di esame finale.
In questo senso, forse, è uno dei Boonen più forti che mai al via della classica delle pietre. Non ha nulla da perdere ma tutto da guadagnare, la quinta Roubaix – fa impressione solo a dirlo – lo consegnerebbe dritto alla storia del ciclismo e della sua nazione, roba da far alzare lo sguardo, dall’alto del suo trono, anche a sua maestà Eddy Merckx, che di Roubaix ne ha vinte “solo” tre, ma tutto il resto lo fa inarrivabile e non solo in Belgio.
Sarà la Roubaix di Boonen, comunque vada, questa, ma non c’è solo lui. Gli avversari sono forti e forse fisicamente anche più favoriti alla vittoria, ché il cuore serve, ma l’età e la forma sono comunque lì a fare la loro parte fondamentale pure. Boonen dalla sua, oltre alla storia, ha anche una squadra formidabile con gente come Terpstra, che la Roubaix l’ha già vinta, e Stybar, che potrebbe pure vincerla, così come il nostro Matteo Trentin, una locomotiva. Oggi tutti al servizio del capitano.
Tra i favoriti il primo nome è quello di Peter Sagan. Il campione del mondo può tutto e l’ha dimostrato e certamente si parlerà di lui a fine giornata, in qualche modo.
Greg Van Avermaet è l’altro nome da tenere d’occhio. Uno così, come Sagan, può tutto o quasi e la forma è spaziale. Al Fiandre è arrivato non lontano da Gilbert, il vincitore, ed era rimasto pure coinvolto nella caduta di Sagan.
Poi vanno tenuti d’occhio corridori come Stannard (terzo lo scorso anno) e Boasson Hagen. Pure se non si sono visti in risalto, ancora, sono sempre pericolosi così come appare il nascente Naesen, che in queste prime gare ha mostrato una forma notevole. Dagenkolb e Kristoff vanno messi nel mirino sicuramente e chi vuole scommettere qualcosa, su questi nomi, non rischierebbe nemmeno troppo.
Il resto lo deciderà la strada, con una sola sicurezza: chi entrerà per primo nel velodromo sarà un campione, perché se pure la Roubaix è tutta piatta, è una delle corse più dure che ci siano, per i corridori e per le loro biciclette.
Redazione Cyclinside