6 apr 2017 – C’è un clima tranquillo nella sede della Quick Step, vicino Waregem, dove Tom Boonen ha tenuto la conferenza stampa che precede la sua ultima corsa. Clima rilassato nella squadra e clima rilassato anche per il campione giunto al passo d’addio.
«Sono in condizioni migliori dello scorso anno – ha detto Boonen – ma questo non vuol dire che il risultato sarà migliore. Però spero in una corsa dura».
La squadra è tutta compatta attorno a lui: «La tattica? Organizzeremo qualcosa – dice Matteo Trentin, uno dei suoi scudieri – e la squadra è tutta per lui»
Non c’erano dubbi su questo e tutti quanti correranno con la Specialized Roubaix “edizione speciale” senza i freni a disco che su questo modello sarebbero di serie ma con dei freni “direct mount” di Shimano sia l’anteriore che sul posteriore. Quella di Boonen ha i colori particolari che la casa americana ha dedicato alle biciclette del suo ultimo anno da corridore professionista, ma anche gli altri del team avranno la stessa bicicletta, con geometria speciale (riprende quella della Roubaix di serie, ma il tubo superiore è parallelo al terreno). Il motivo è quello spiegato alla presentazione della bicicletta: non correre il rischio di trovarsi in difficoltà in caso di cambio ruota vista la scarsa diffusione nel gruppo dei pro’ dei freni a disco.
La Specialized Roubaix di Tom Boonen è equipaggiata con una moltiplica da 53 denti e una da 44. L’ammortizzatore sullo sterzo con una cartuccia speciale (“è la prima volta che lo provo sulle pietre”, ci ha confidato Matteo Trentin) voluto per questa corsa e il reggisella tradizionale, non la versione dotata di antivibrazioni della bici di serie. D’altra parte è pure sempre agganciato più in basso il reggisella, così da avere una maggiore capacità di assorbimento delle vibrazioni lungo lo stelo lasciato libero. Pulegge del cambio speciali per la sua bici.
Subisce l’assalto dei fotografi e si concede con piacere. Boonen non è mai stato un tipo difficile per la stampa, ma oggi, forse, è ancora più gentile con le domande che lo incalzano. È la sua ultima conferenza stampa prima della Roubaix e anche se la butta sul ridere alle domande sulla corsa torna serio, ragiona e prende bene la mira prima di parlare. Si vede che si sta anche gustando il momento.
Nella sede della Quick Step l’accoglienza è pazzesca. I corridoi sono tappezzati dalle foto delle sue imprese, una raccolta regale dall’archivio di un altro campione, stavolta della fotografia, come Tim De Waele. Ci sono tutte le 12 Roubaix di Boonen in quel corridoio in mezzo agli arredi del marchio sponsor della squadra. Passano i suoi compagni di squadra, poi arriva lui con obiettivi puntati e microfoni a cogliere ogni commento. In Belgio non si vogliono perdere una virgola del loro campione che da lunedì sarà passato dal libro delle soddisfazioni e delle attese a quello delle soddisfazioni e dei ricordi.
Lui parla della sua prossima bici, continuerà a pedalare, anche in mountain bike, forse andrà a vedere qualche tappa al Tour. Discorsi cui non pensa ancora.
C’è un week end da spettacolo davanti.
Ve lo racconteremo!
Guido P. Rubino