9 apr 2017 – Van Avermaet, in fondo, se l’era promessa. Quest’anno era forse il più titolato, anche se i Belgi, forse, per quest’anno l’avrebbero fatto aspettare ancora se avessero potuto spingere l’altro belga. Quello a fine carriera che a ogni annuncio che Boonen si avvicinava ai primi scoppiavano come lo stadio al gol. Invece si è presentato Van Avermaet nel velodromo più sognato del mondo, con due compagni di ruota che sembravano pure minacciosi, ma Stybar e Langeveld non hanno potuto che inchinarsi al campione olimpico che è pure rientrato, di forza e rabbia, da una caduta nella prima parte di corsa, prima ancora di Arenberg, quando la corsa si è incendiata in un attimo.
Sagan oggi non ha avuto fortuna con le ruote. Prima fora in fase d’attacco, lanciando involontariamente anche Daniel Oss, poi fora di nuovo nel finale quando è con Boonen e ancora c’era speranza di rientrare sui primi.
Se la gioca bene la Bmc stavolta, che con Oss davanti fa un attacco formidabile, poi l’italiano viene fermato e dà una bella mano a Van Avermaet che si lancia per il finale formidabile mentre Boonen perde il passo.
Finisce così: vince il più forte e quello che se l’è meritata di più. Alla fine la Roubaix non tradisce mai.
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Redazione Cyclinside