Benché nelle competizioni la classifica sia individuale il ciclismo è decisamente uno sport di squadra. Non che il singolo atleta non possa prendere parte ad una corsa ma chi ha una squadra con sé ne risulterà senz’altro avvantaggiato.
Una questione di aerodinamica
Tutto nasce proprio dalla resistenza che il ciclista trova da parte dell’aria. Chi ha pedalato sa bene la differenza di fatica tra avere il vento in faccia oppure a favore. E’ difficile quantificare il vantaggio oggettivo del pedalare in scia ad uno o a tanti corridori, il vantaggio è proporzionale alle velocità. In salita sarà minimo (quando si vedono i gregari che fanno il passo davanti al gruppo in una salita impegnativa non è per fare la scia al capitano ma per dare un ritmo costante che permetta al corridore di punta di non sprecare energie), ma in pianura sale sempre di più!
I movimenti del gruppo
Avete presenti le riprese dall’alto di un gruppo in corsa? E’ facile notare in questo modo come i corridori si muovano tutti insieme.
E’ importante affinare il “senso del gruppo” per sapersi muovere in mezzo agli altri ciclisti nella maniera migliore e più efficace senza provocare rischi per sé e per gli altri.
Niente traiettorie individuali dunque, è importante mantenere la giusta distanza dagli altri e saper scegliere “ruote” più stabili: quelli che in bici ci sanno andare meglio.
Stare in gruppo significa anche prendere qualche buca in più se chi precede non la segnala per tempo. E’ importante infatti che chi è davanti nel gruppo e ha la visuale libera segnali eventuali ostacoli e problemi del fondo stradale con un gesto della mano.