Oggi siamo a Napoli, e ci restiamo tutto il giorno. Idealmente abbiamo fatto un luuungo giro tutt’attorno alla città e oltre, spingendo sui pedali per arrivare fino a Sorrento, ma in realtà abbiamo tutto il tempo per godercela, passeggiando al sole, ad assaporare il profumo del mare, la vista sul Vesuvio, l’allegria della gente e soprattutto le mille bontà che questa città meravigliosa ha da offrire. Se diciamo Napoli, il primo piatto che viene in mente è la pizza, giusto? E invece, per stupirvi, oggi premieremo due ricette molto meno note, ma altrettanto antiche e storiche, una per l’arrivo e una per la partenza. Si trovano nel quaderno di ricette di una grande cuoca, napoletana doc, scomparsa da anni, ma che è con noi ogni volta che prepariamo un suo piatto. Anna Gallotta Caprara ha nutrito per lustri tutti gli amici dei suoi figli con le sue pietanze colorate, saporite e profumate di sole e di allegria, proprio come era lei. E a lei e ai suoi piatti dedico questo podio.
Partenza: Napoli
Ricetta: Peperoni di primavera
Questo è un piatto tipico della bella stagione che si mangia soprattutto nelle occasioni festive, compleanni, comunioni, cresime. Il motivo è duplice: primo, sono molto allegri e colorati e fanno subito festa. Ma secondariamente, la preparazione è molto laboriosa e ci si scottano le mani, quindi non sono proprio un piatto che si fa tutti i giorni.
Scegliere peperoni “corti e chiatti”, rossi e gialli. Gli si taglia la testa e li si svuota. Tenere le teste da parte. Arrostirli bene sulla piastra bollente in modo da poterli spellare. Questa è la parte difficile perché il peperone deve rimanere intatto, come se fosse un sacchetto. Si imbottiscono quindi con spaghetti alla puttanesca molto al dente (conditi con un sugo alle olive nere, capperi e pomodorini piccoli non rossissimi, aglio e peperoncino a chi piace) Si richiudono i peperoni con l’aiuto di stecchini, si condiscono con un filo d’olio, e poi li si mette in forno a 180 gradi per massimo mezz’ora ( tutti gli ingredienti sono già cotti). Dai peperoni uscirà qualche spaghetto che il calore del forno renderà bruno aumentando la vivacità cromatica del piatto.
Arrivo: Napoli
Ricetta: Timballi rosati Bellavista
Questo è un piatto ideale per le occasioni “in piedi” cene o aperitivi. L’appellativo rosato deriva dal fatto che durante la cottura il sugo di pomodoro “tinge” la frolla conferendole una sfumatura rosata molto particolare e seducente.
Per prima cosa si imburrano piccoli contenitori monoporzione da forno e si cospargono di pane grattugiato. Poi si foderano di pasta frolla semi dolce e si imbottiscono di bucatini molto al dente conditi con un sugo di pomodoro fatto cuocere con un abbondante soffritto di carote, sedano e cipolla ( praticamente una bolognese senza carne.) Chiudere il timballo con un altro strato di frolla e mettere al forno per 20 minuti a 180. Aspettare che si raffreddino e sformare e lasciar raffreddare. Servire dopo averli nuovamente riscaldati.