3 mar 2018 – Forse c’era da immaginarselo che uno che riesce a fare in sella tratti di Ciclocross dove tutti gli altri scendono e vanno a piedi avrebbe fatto la metà della fatica nei tratti sterrati dell’Eroica Pro. Pardon: delle Strade Bianche, la Classica del fango della provincia di Siena diventata, nel giro di 12 edizioni già una regina.
Van Aert è andato all’attacco a una cinquantina di chilometri dall’arrivo, dietro di lui solo un incredibile e magrissimo Romain Bardet. Van Aert va fortissimo, pedala seduto e spara tutta la sua potenza.
Roba da ciclocrossisti, maschere di fango e corridori irriconoscibili. Van Aert all’attacco, Sagan di rincalzo, Valverde forte, poi Bardet e le strade protagoniste. Perché dopo la neve è arrivata la pioggia e quelle che già sono difficili con l’asciutto col maltempo sono diventate strade ancora più difficili con buche e solchi d’acqua. Giusto un po’ meno freddo rispetto ai giorni scorsi.
Van Aert e Bardet all’attacco negli ultimi 50 chilometri mentre dietro si aspetta pure un po’ a vedere chi reagisce. Si fa vedere anche Moscon mentre la fatica appare distribuita con equità come il fango.
A 16 chilometri dall’arrivo sui due di testa rientra Benoot, lo spilungone della Lotto Soudal (squadra che spesso è in ritiro dalle parti di Siena e queste strade le conosce bene). Dietro ormai è diventata una gara individuale. Sagan è dietro e non si arrende anche se è già tagliato fuori a più di un minuto e mezzo dai primi, ma la sua reazione è a singhiozzo, evidentemente le gambe non seguono la testa.
Per i tre davanti c’è anche un momento di relax nella parte finale poiché il vantaggio appare di sicurezza.
Nello strappo dell’ultimo tratto di sterrato è proprio Benoot a partire e a provare a staccare i compagni di fuga. Benoot prende vantaggio mentre dietro Bardet e Van Aert cercano di organizzarsi, ma appare subito difficile rientrare sul fiammingo in fuga che dimostra idee chiare e sapeva evidentemente dove dare la botta più forte.
Gli ultimi chilometri sono una cavalcata trionfante per Tiesj Benoot che ha saputo dosare le forze meglio di tutti gli altri. Secondo Bardet, terzo Van Aert. Applausi per lui a Piazza del Campo, ma applausi anche per il nostro Visconti, Stybar, Valverde e tutti gli altri. Anzi, applausi fino all’ultimo corridore, perché oggi la corsa è stata roba da eroi. Mica per niente il nome giusto sarebbe stato proprio Eroica Pro.
Guido P. Rubino