27 mar 2017 – Lo abbiamo detto nell’articolo riassuntivo di cosa si è visto in questa edizione del Taipei Show: ci sono molte biciclette da corsa dotate di motore elettrico. Ha senso portarsi tanto peso in una bicicletta che, nell’uso normale, porta spesso e volentieri a superare i fatidici 25 chilometri orari di limite dell’assistenza facendo diventare il vantaggio del motore una zavorra pesante?
In salita l’assistenza del motore può essere fondamentale, difficile che si superi quel limite fatidico, ma in pianura e nel falso piano le cose cambiano parecchio sulla bicicletta da corsa. Cosa molto più difficile in mountain bike. E infatti lì il sistema motorizzato sta già prendendo piede con soddisfazione di utenti e aziende.
E allora a che serve una bicicletta da corsa motorizzata. Le solite voci parlano di limite da aggirare facilmente. “Basta truccare il motore e si può avere assistenza motorizzata fino a 50 all’ora”. Firmware da aggiornare, trucchetti da meccanici (ed elettronici) un po’ smaliziati e il gioco è fatto. A quel punto cambia tutto ovviamente.
Attenzione poi, qui non si tratta di barare ad una corsa. Quello è gravissimo ma comunque altro rispetto a ciò che sottolineiamo qui. Tra l’altro, in questo caso, si parla di biciclette dove il motore è evidente. Anche se inserito nel telaio c’è la batteria esterna, oppure comandi e display inequivocabili – insomma, niente con cui ci si presenterebbe al via in una gara, neppure se armati delle peggiori intenzioni.
È un po’ come “togliere i diaframmi” al motorino in città. Era diventata una cosa praticamente normale e i “cinquantini” sfrecciavano a sessanta e più all’ora.
Sul mercato sono disponibili anche dei kit di modifica, in vendita legalmente perché, come per i motorini, sono dedicati a chi “vuole girare in pista”. Una scusa che permette di stare sul mercato e sposta la responsabilità sul singolo utilizzatore.
Tollerabile? Per chi si vuole divertire l’implicazione non è etica (abbiamo detto) quanto legale. Se è pure improbabile che un vigile fermerà mai una bicicletta elettrica per verificarne le caratteristiche tecniche è però vero che in caso di responsabilità penale le cose si mettono male.
In caso di incidente, insomma, il rischio è di trovarsi in un bel guaio e quando le assicurazioni devono pagare vanno a controllare tutto. Se trovano che si pedalava un mezzo irregolare le cose si mettono male economicamente e non solo. Insomma, attenzione!
RC
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